La satira è morta (Giovanna Botteri no)

botteri

L’11 novembre la testata Rischio Calcolato, dove scrive anche Maurizio Blondet, che qui su Butac già conoscete, pubblica questa notizia:

Botteri, una tragedia annunciata. Cordoglio unanime.

E’ scomparsa tragicamente poche ore fa Giovanna Botteri, la notizia è stata appena diffusa dal FBI.

Bisogna arrivare alla frase successiva per comprendere di cosa stiamo parlando:

Il corpo privo di vita è stato rinvenuto sul marciapiede antistante la Trump Tower in una pozza di bile.

Sì ragazzi, è satira, come lo è tutto il resto dell’articolo, satira politica, che può far ridere o meno, ma resta satira: si prende in giro una giornalista che non si stima, perché tifava apertamente per Hillary Clinton, si sfotte, come fa Crozza in TV, come fanno tanti, tutti i giorni, su Youtube. Fa ridere? Ammetto che quando mi sono reso conto del tono dell’articolo anche io ho sorriso, amaramente, perché è la dimostrazione di come sui social nessuno faccia il benché minimo sforzo, non si legge l’articolo, lo si condivide per vero o lo si battezza come falso, uTonti entrambi.

Se non hai voglia/tempo di leggere un articolo non ha senso che lo condividi o che chiedi lumi in merito, non è di tuo interesse, passa oltre, evita la condivisione, evita l’interazione. Solo così i social possono migliorare, solo così la rete può crescere ed evolvere nella giusta direzione: alfabetizzandosi alla rete stessa, imparando che i contenuti sono importanti. I titoli e le anteprime che circolano sui social sono quello che sono, il più delle volte ottimi strumenti di clickbaiting, altre solo titoli scelti male. Non è questo il caso, il titolo era corretto, come lo erano i toni dell’articolo in un crescendo. Ma sempre in linea con l’assunto che la Botteri si sia platealmente suicidata dopo che ha scoperto che la sua amata Hillary ha perso le elezioni presidenziali.

Tra gli effetti personali della giornalista, un biglietto datato 9 11 2016, manoscritto: “We love you, Hillary, now you’re our president”. Neppure una riga per familiari, amici. Neppure un commiato alle decine di milioni di contribuenti del canone Rai.
…Nel bell’edificio di Tribeca, quartiere alla moda di New York, 3 mila metri quadri per 1 milione di dollari l’anno di affitto, dopo la diffusione della notizia, disperazione e smarrimento tra i 47 dipendenti della sede Rai, di cui 12 dirigenti. Pardon 11, dopo la scomparsa di Jo Bot, come amabilmente era chiamata qui da tutti. Nessuno dei 46 si è ancora suicidato, in attesa di disposizioni da Roma e dell’esito del referendum.
…L’FBI ha già chiuso il caso. La magistratura itagliana lo ha invece aperto per sospetta “istigazione al suicidio”. Predisposta la rogatoria internazionale per l’estradizione del miliardario newyorkese. Un apposita commissione parlamentare RAI è stata costituita nella notte dal governo, per fare piena luce sull’accaduto.

Non è che perché è satira della fazione opposta non fa ridere, se è ben fatta fa ridere comunque. Questa lo è? Non so, io ho sorriso, non mi sono rotolato in terra. Dispiace però rendersi conto di quanti non facciano il minimo sforzo per leggere fino in fondo.

maicolengel at butac punto it

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