La Verità, Donald Trump, il virus e Wuhan
...entrano in un bar...
Ci avete segnalato un articolo apparso su La Verità, titolo del pezzo:
Gli USA: Il Covid è un esperimento di Wuhan
Fonte della notizia? Un rapporto intitolato “Activity at the Wuhan institute of virology” pubblicato sul sito del governo americano il 15 gennaio 2021, uno degli ultimi atti di Trump prima di mollare la presidenza. Lo stesso Trump è un anno che, contro il parere degli scienziati di praticamente tutto il mondo, sostiene la stessa teoria. Prove fino a oggi non ne sono state presentate. Il rapporto pubblicato sul sito del governo americano ha queste prove? No, quanto si legge è onestamente ridicolo, frasi del tipo:
- The U.S. government has reason to believe that several researchers inside the WIV became sick in autumn 2019, before the first identified case of the outbreak, with symptoms consistent with both COVID-19 and common seasonal illnesses
Avete letto bene? “Reason to believe” ovvero “ragioni per credere”, in un documento di intelligence una frase del genere non può comparire, altrimenti è come le armi di Saddam. O si hanno prove inconfutabili che all’interno del laboratorio ci siano soggetti che si sono ammalati di COVID-19 a novembre 2019, o non le si hanno. Ma aspettate, perché a seguire ci spiegano che:
- Accidental infections in labs have caused several previous virus outbreaks in China and elsewhere, including a 2004 SARS outbreak in Beijing that infected nine people, killing one.
Quindi? Che collegamento c’è tra un outbreak del 2004 e la COVID-19 attuale? Nessuno, lo si usa per supportare la teoria che vuole i laboratori cinesi covi di comunisti che preparano virus per il mondo occidentale, virus che però di solito prima vengono rilasciati per errore sul territorio cinese. Ma davvero diamo ascolto a questa spazzatura? Sia chiaro, io non dico che i cinesi siano i buoni, anzi, ritengo che spesso abbiano evitato di dare informazioni sufficienti per la valutazione dei rischi. Ma l’outbreak del 2004 è documentato persino su Wikipedia, come anche sul sito della CDC.
Ma aspettate, perché il documento pubblicato sul sito del governo americano dice anche un’altra cosa:
- The CCP has prevented independent journalists, investigators, and global health authorities from interviewing researchers at the WIV, including those who were ill in the fall of 2019.
Ma non è vero, come potete vedere qui c’è un’intervista della NBC fatta al direttore del laboratorio di Wuhan:
Intervista fatta da un canale americano. E ancora, il 31 luglio 2020 su Science (anch’essa testata americana) appare un’intervista a Shi Zhengli, ricercatore che lavora nello stesso laboratorio, intervista nelle cui premesse si riporta:
Many have speculated that SARS-CoV-2, the pathogen that causes COVID-19, accidentally escaped from her lab—a theory promoted by U.S. President Donald Trump. Some have even suggested it could have been engineered there. In an exclusive interview with Science, Shi hit back at these speculations and asked for an apology from Trump.
Anche se uno volesse dare credito per un secondo alle teorie che vogliono la Cina come colpevole della pandemia, non è sicuramente il documento pubblicato da Trump quello che dimostra alcunché, anzi, come dimostrano le due interviste linkate qui sopra il documento di Trump è solo il canto del cigno di un uomo che non ha più pallottole nella sua pistola.
Non fosse che non mi piace finanziare chi disinforma in maniera seriale, mi abbonerei a La Verità, perché su quella testata non passa giorno senza che pubblichino qualche notizia che andrebbe raccontata per come è veramente. Ma onestamente mi farei troppo il sangue cattivo. Sarebbe bello vedere un vero Ordine dei Giornalisti intervenire, senza bisogno di fare segnalazioni. Anzi, lancio un’idea: perché l’OdG italiano non crea lui stesso una squadra di fact-checker che si occupi in maniera seria di verificare quello che i loro iscritti pubblicano? Da un lato una squadra del genere potrebbe esser composta dai giovani che si iscrivono all’ordine, così da fargli fare gavetta, inoltre servirebbe come termometro su quale sia la disinformazione predominante nel Paese. Sì sì, non ventiemi a scrivere che una cosa così non succederà mai, lo so da me, ma alle volte è bello sognare.
Ci sarebbero altre cose possibili da debunkare nel report americano, ma siccome non mi paga nessuno credo che quanto riportato sia sufficiente. Non credo sia necessario pertanto aggiungere altro.
maicolengel at butac punto it
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