Le lamette nel cappellino

lamette

[message_box title=”NOTIZIA” color=”red”]Una foto che circola in rete sostiene che ci siano delle gang di criminali che usano mettere lamette nella visiera dei cappellini per potersi difendere quando colti sul fatto.[/message_box]
[message_box title=”FATTI” color=”green”]Le fonti in tutte le versioni che circolano sono dubbie o inesistenti, quindi è impossibile verificare l’autenticità del messaggio. Su SNOPES direbbero UNPROVEN, ma vorrei ricordare a tutti che è chi pubblica una notizia a dover dar prove della sua correttezza.[/message_box]

Da qualche giorno mi state segnalando in tantissimi due fotografie, apparse anche su alcune testate, la cui verifica mi è impossibile. Perché? Lo capirete leggendo, se ne avrete voglia. Le foto sono quelle che seguono e mostrano un cappellino da baseball con incastrate nella visiera due lamette.


Mi sono messo alla ricerca della fonte, e l’unica trovata è una pagina Facebook, Puntato, Forze di Polizia unite in una sola App. Anche qualcuno di voi che ci segue ne è follower. Il post che pubblicano dice così:

CAPPELLINO SEQUESTRATO!
ATTENZIONE!
Oggi un amico mi ha mostrato questo cappellino “sequestrato” ad un ragazzo di 17 anni che si aggirava con fare sospetto sotto casa, di origine diciamo “non autoctona”…ebbene, come potete vedete cari amici – questi simpaticoni hanno trasformato un cappellino in una sorta di arma che viene utilizzata in questo modo: indossano il cappellino con la visiera rivolta dietro il capo e durante i tentativi di scippo o furto, qualora il malcapitato/a se ne accorga, utilizzano la visiera come arma da taglio per ferire alle mani o al volto chi tenti di fermarli, garantendosi così la fuga.
Fate girare queste foto, state allerta, avvisate i vostri ragazzi che stiano attenti…

Lo stesso identico post (con una sola modifica) inizia a circolare anche sulla pagina del sindaco di Corsico, Filippo Errante, il post è questo:

ATTENZIONE ATTENZIONE DA CONDIVIDERE!
Cappellino “sequestrato” ad un ragazzo di 17 anni, ebbene come potete vedete cari amici – questi simpaticoni hanno trasformato un cappellino in una sorta di arma che viene utilizzata in questo modo: indossano il cappellino con la visiera rivolta dietro il capo e durante i tentativi di scippo o furto, qualora il malcapitato/a se ne accorga, utilizzano la visiera come arma da taglio per ferire alle mani o al volto chi tenti di fermarli, garantendosi così la fuga.
Fate girare queste foto, state allerta, avvisate i vostri ragazzi che stiano attenti…

La modifica è nell’incipit, giustamente come sindaco parlare di stranieri in maniera così esplicita non era proprio rispettoso (cosa invece evidentemente gradita su una pagina come quella che sembra essere gestita da membri delle Forze di Polizia). Ho tentato di chiamare i carabinieri di Corsico, che però mi hanno rimpallato verso l’URP generale di Roma, che non mi ha saputo rispondere.

Ma la notizia era già stata rigirata sui giornali, così riportava Il Giornale:

A rivelare l’esistenza del cappello-coltello è stato ieri il sindaco di Corsico, popoloso e problematico comune dell’hinterland sud di Milano. Il primo cittadino si chiama Filippo Errante, e della lotta alla microcriminalità ha fatto una sua bandiera. E quando i carabinieri, con cui ha uno stretto rapporto di collaborazione, gli hanno girato la foto di uno dei cappelli sequestrati alle gang, prima ha fatto un salto sulla sedia e poi lo ha postato su Internet, con l’avviso «attenzione – da condividere». Scrive Errante sulla sua pagina: «Cappellino “sequestrato” ad un ragazzo di 17 anni, ebbene come potete vedete cari amici – questi simpaticoni hanno trasformato un cappellino in una sorta di arma che viene utilizzata in questo modo: indossano il cappellino con la visiera rivolta dietro il capo e durante i tentativi di scippo o furto, qualora il malcapitato/a se ne accorga, utilizzano la visiera come arma da taglio per ferire alle mani o al volto chi tenti di fermarli, garantendosi così la fuga. Fate girare queste foto, state allerta, avvisate i vostri ragazzi che stiano attenti».

Ma allora i carabinieri di Corsico sono gli autori della segnalazione su Puntato? O Puntato l’ha fatta (senza citare alcuna fonte, cosa che mi lascia un filo sconcertato visto che dovrebbero essere le Forze dell’Ordine)? E Il Giornale ha fatto qualche verifica? Sembra di sì, visto che riportano un’affermazione che il sindaco di Corsico ha rilasciato:

Secondo quanto risulta al sindaco, a utilizzare questo ritrovato sono gruppi criminali prevalentemente di origine maghrebina, che hanno ereditato dalle gang sudamericane l’abitudine di indossare al contrario i cappelli a visiera. «A Corsico non abbiamo insediamenti particolarmente allarmanti di questi gruppi – spiega ieri Errante – ma come è noto sono bande che si muovono intensamente su tutta l’area metropolitana milanese, quindi ho ritenuto giusto mettere sul chi vive la mia popolazione».

Ma cosa significa “secondo quanto risulta al sindaco”? Se il sequestro è avvenuto si saprà a chi e quando è stato sequestrato il cappellino. E invece rimaniamo nel mondo delle supposizioni, il sindaco si affretta a dire che nel territorio di cui è sindaco queste gang non ci sono, quindi dove sarebbe stato sequestrato il cappellino? Chissà. Sarebbe bello qualche volta avere dimostrazione che il tesserino serve a qualcosa e che un giornalista si spinge un po’ più in la per fare verifiche. Io sono un negoziante, una notizia del genere mi spaventa, ora ogni volta che mi entra in negozio uno col berrettino starò attento anche alla visiera. Ma capire se sono di fronte ad una notizia che deve davvero allarmarmi o a un episodio isolato sarebbe importante.

Ovviamente lo stesso post ha preso vita propria, ed ora gira su Whatsapp con questo testo:

Un amico mi ha mostrato questo cappellino “sequestrato” ad un ragazzo di 17 anni che si aggirava con fare sospetto sotto casa, di origine diciamo “non autoctona”… (Magrebino di m….) ebbene, come potete vedere cari amici – questi simpaticoni hanno trasformato un cappellino in una sorta di arma che viene utilizzata in questo modo:
Indossano il cappellino con la visiera rivolta dietro il capo e durante i tentativi di scippo o furto, qualora il malcapitato/a se ne accorga, utilizzano la visiera come arma da taglio per ferire alle mani o al volto chi tenti di fermarli, garantendosi così la fuga.
Fate girare queste foto, state allerta, avvisate i vostri ragazzi che stiano attenti…

Come potete capire la dichiarazione del sindaco sui maghrebini riportata da Il Giornale è servita a colorare il messaggio con quell’elegantissimo magrebino di m… 
Siamo di fronte a fatti conclamati o siamo di fronte ad una foto che vive di vita propria senza reali fonti e che andrebbe eliminata perlomeno da giornali e pagine legate alle Forze dell’Ordine? Perché esistono pagine social che rappresentano ufficialmente Polizia e Carabinieri, e dovrebbero essere le prime ad avvertire e segnalare.

Sia chiaro, non sto mettendo in dubbio che qualche genio del male possa aver usato un cappellino per trasformarlo in un’arma improvvisata. Ma qui siamo di fronte a un messaggio decisamente allarmistico, che senza riscontri può iniziare a girare come nuova leggenda urbana.

E resterà sempre il dubbio, sono i latinos ad aver inventato la moda o sono i giornalisti a ispirarla? O ancora è stata una serie tv (Peaky Blinders) a dare per prima l’idea di usare una lametta così? Chissà.
La serie TV comunque era una bufala, i gangster di Birmingham non le usavano per davvero:

Non posso aggiungere altro, lascio a voi qualsiasi considerazione, restando in attesa di una risposta dai Carabinieri che ho contattato via PEC.

maicolengel at butac punto it

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