Latte materno o artificiale?

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Ci è stato segnalato un post su Facebook che mostra un “foglietto” che verrebbe distribuito alle puerpere al momento delle dimissioni dall’ospedale di mamma e bimbo:

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Il post ci è sembrato abbastanza tendenzioso e abbiamo voluto capirne di più.

Una volta, ovviamente, l’allattamento al seno era l’unica opzione possibile e se il latte materno mancava non restava che ricorrere alle balie o a vari latti animali (mucca, capra) che però per composizione sono ben diversi dal latte umano, e possono causare problemi anche gravi ai neonati.

A metà dell’800 fu inventato il latte artificiale e da allora si è assistito ad un progressivo aumento dei bambini allevati col biberon; negli anni ‘60 e ‘70 si pensava addirittura che l’allattamento artificiale avrebbe via via sostituito quello naturale.

Al giorno d’oggi il trend si è capovolto: l’OMS, l’UNICEF, il Ministero della Salute caldeggiano l’allattamento esclusivo al seno per i primi sei mesi di vita del bambino e, in seguito, se la produzione di latte continua, fino a due anni e oltre in integrazione alla normale alimentazione solida.

Finito il “momento Quark” (da leggere con J.S. Bach in sottofondo) esaminiamo il documento riportato.
Tanto per cominciare, si tratta di un foglio anonimo, senza una data, l’indicazione di un ospedale o di una ASL;  un medico ginecologo da noi consultato, al quale lo abbiamo mostrato, ci ha detto:

I consigli sono assolutamente datati, non solo per la tendenza di favorire l’allattamento materno ma anche per il principio di evitare di consigliare marche precise di latte artificiale. Potrebbe essere un medico privato o un caso particolare dove è richiesto l’allattamento artificiale. Non si può dire molto di più ed è chiaro che un foglio del genere visto così avrebbe potuto scriverlo chiunque, non ha attendibilità.

La pubblicità del latte artificiale destinato ai bimbi appena nati, come il “Primigiorni Plasmon” che appare nel documento, è vietata; se ci fate caso, in TV viene pubblicizzato solamente il latte “di proseguimento” anche per il quale comunque ci sono parecchie polemiche in quanto considerato inutile e costoso. Neanche i pediatri possono distribuire campioni di latte per neonati.

Ovviamente, per carità, nessuno nega che ci possano essere ospedali o medici “diversamente onesti” che per motivi poco puliti promuovono l’allattamento artificiale… ma qui si va nel campo di scelte personali che, per quanto censurabili, non possono essere addebitate a tutta una categoria.

Fortunatamente, anche nella pagina Facebook in foto, oltre al commento in alto che fa veramente cadere le braccia, ce ne sono parecchi improntati al buon senso:

scusate, ma da Pediatra di Famiglia,vorrei dire… questo fogliettino, perché quello è, scritto anche male, non si vede il punto nascita, mentre si fa notare il tipo di latte suggerito, allora diamo l importanza che merita! accogliendo i neonati dopo 7-10 gg di vita x primo controllo, ci giungono con i fogli di dimissione, mai visti foglietti simili, sempre promosso l’allattamento al seno,tranne che x decisione opposta della mamma, o per motivi di salute che lo controindichino… si tiene controllata la crescita del neonato, si suggerisce allattamento esclusivo al seno a richiesta, se il neonato non cresce, si consiglia all’artificiale… le provocazioni devono essere di contenuto,e non buttate così!

e ancora:

Da ostetrica dico che non posso credere che vengano date questo tipo di informazioni… è illegale dare nomi di marche di latte artificiale…non può esistere un ospedale del genere.

Quindi, per quanto abbiamo potuto capire, magari non si tratta proprio di una bufala ma di un documento vecchio di venti o trent’anni spacciato per attuale.

Concludiamo con un bellissimo passo di Honoré de Balzac, tratto dal romanzo “Une fille d’Eve” “Mémoires de deux jeunes mariées”, che dedichiamo a tutte le donne che si preparano alla grande avventura della gravidanza e del parto.

“Quel piccolo mostro prese il mio seno e vi si attaccò: e tosto fiat lux. All’improvviso mi sono sentita veramente madre… questo piccolo essere non conosceva assolutamente altro che questo mio seno, non vi era nel mondo che questo piccolo punto illuminato, lo amava con tutte le sue forze, non pensava che a questa fonte di vita, lo raggiungeva per dormirgli sopra, si svegliava per ritornarvi. Le sue labbra avevano un amore inesprimibile, e, quando vi si accollavano, manifestavano allo stesso tempo piacere e dolore: un piacere che andava fino al dolore e un dolore che finiva nel piacere. Non saprei esprimere quella sensazione che il seno irradia in me fin dalle più intime origini, poiché esso sembrava il centro da cui si dipartivano mille raggi che raggiungevano il cuore e l’anima. Far figli è nulla, ma nutrirli significa essere madre ogni momento. Le carezze degli amanti non valgono quelle di due piccoli mani rosse che si sporgono docilmente come per aggrapparsi alla vita“.

AGGIORNAMENTO

Ci segnalano che il “foglietto” incriminato, in effetti, viene consegnato tuttora alle mamme (anche se in forma un po’ meno perentoria) dagli ospedali.

Il motivo è semplice: la mamma, specie se primipara, spesso non sa come destreggiarsi per nutrire il bimbo: quante volte? quanto deve durare la poppata? L’ospedale, quindi, le consegna delle istruzioni per gestire l’alieno che si è trovata improvvisamente accanto!
Non si tratta quindi di sconsigliare l’allattamento al seno, che resta sempre il migliore, ma di un modo per tranquillizzare la mamma che, magari, ha una montata lattea scarsa e vede il bambino che cresce poco ed è inquieto.
Per quanto riguarda la marca di latte da adottare, viene consigliato quello che, in quel momento, l’ospedale adottava (il latte artificiali viene cambiato di mese in mese a rotazione) in modo che il bambino non abbia problemi nel cambiare tipo di alimentazione.
Fonti:
Regione Lombardia – ASL Milano
Ministero della Salute
Repubblica – Nuove linee guida per l’allattamento
Unicef
Lady Cocca
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