Le arance straniere
Sarà una piccola cosa, ma il fatto che in Parlamento diano da mangiare arance nordafricane invece di quelle italiane è assurdo!
Soprattutto adesso in emergenza sociale ed economica, aiutare gli agricoltori italiani è un DOVERE. pic.twitter.com/DdIAlYEX8a— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) April 29, 2020
Nel tweet mostra una foto con un’arancia che riporta un bollino straniero. Io non sono il cambusiere della Camera dei Deputati, non so quante arance italiane e quante straniere si consumino alla Camera. Ma ci sono alcune cose che forse sarebbe il caso di spiegare.
Non devo fare particolare fatica, visto che tra i commenti al post di Salvini ce ne sono alcuni che già spiegano le cose alla perfezione, come questo:
Guarda #matteosalvinimi devi sapere che le arance Tarocco vanno da metà Dicembre a metà Febbraio, poi le Moro e le Sanguinelle da metà Febbraio a tutto Marzo e le Calabrese si e no arrivano a tutto Aprile, ecco il motivo perché in questo periodo trovi solo le arance israeliane.
Purtroppo non ho trovato dati aggiornati su produzione e consumo di arance, ma la stagione delle arance è, più o meno (visto che dipende anche da fattori legati al clima), quella spiegata nel tweet qui sopra.
I dati aggiornati al 2012 sono quelli che trovate in questa tabella (che viene da qui):
Consumiamo (o esportiamo) tutto quello che produciamo, quindi è abbastanza normale che ci sia una piccola (meno del 10%) percentuale di importazione. Specie quando si arriva fuori stagione. Indignarsi o spingere all’indignazione i cittadini è sbagliato. Perché significa non voler raccontare fatti, ma solo parlare alle pance.
Purtroppo questo sistema di far politica da social negli ultimi anni è esploso, lo vediamo seguendo svariate bacheche di politici italiani e non. Questo modo di far politica però non è legato in alcuna maniera alla corretta informazione, ma solo a sistemi di propaganda estremi.
Io onestamente presterei attenzione, più di quanto molti sono abituati a fare.
maicolengel at butac punto it
Se ti è piaciuto l’articolo, sostienici su Patreon o su PayPal! Può bastare anche il costo di un caffè!