Lettore Green pass e violazione della privacy

Gli scontrini impiccioni, che invadono la nostra riservatezza

Ci avete segnalato in circolazione sui social quest’immagine:

Il testo del post pubblico, al momento ancora presente su Facebook, dice:

Fb illegalmente me la cancella ed io la ripropongo ! Sugli scontrini del bar esce anche il vostro nome , cognome e data di nascita ! A questo serve il green pass ! Avvertiti !

Nell’immagine si vede uno scontrino del bar Canova di Roma, lo scontrino riporta un totale di 3,40€ per un cappuccio e una pasta mignon, poi a fianco c’è un altro scontrino che riporta il nome Francesco D’Amico, quella che presumibilmente è la sua data di nascita, e la dicitura “Tipo Verifica: RAFFORZATA – GREEN PASS VALIDO”. Ma nel caso di quest’ultimo non si tratta dello scontrino del bar, o meglio non di quello fiscale, quello che viene inviato all’Agenzia delle Entrate dal registratore di cassa. Quello che si vede e che riporta il dato del Green pass è la stampata di un lettore di QR Code come questo:

La dicitura “Tipo Verifica: RAFFORZATA – GREEN PASS VALIDO” significa che il livello impostato per le verifiche è quello “rafforzato”, uno dei tre che, come potete leggere nella presentazione del prodotto qua sopra, si possono scegliere a seconda di quali requisiti siano richiesti per l’accesso all’attività che lo utilizza. Se ad esempio l’esercizio richiede il Green pass base, e voi avete il Green pass rafforzato, non uscirà sullo scontrino il tipo di Green pass di cui siete in possesso, ma sempre la scritta “Tipo verifica: BASE – GREEN PASS VALIDO” perché è l’impostazione che si è scelta per il tipo di verifica da effettuare. Non il tipo di Green pass che avete presentato.

Sempre qua sopra potete leggere per l’appunto che il lettore rilascia la ricevuta che attesta la verifica, così nel caso di un controllo si ha una prova che avete mostrato il vostro Green pass al lettore e che non siete entrati magari scavalcando la recinzione o passando dalla finestra. Per il resto, la ricevuta/scontrino riporta gli stessi identici dati che vengono forniti dall’app, quella che tutti possiamo installare sui nostri smartphone o tablet e che tutti i gestori vedono quando ci controllano il Green pass a mano, con il proprio telefono. Nulla di più. Non è un macchinario che comunica quei dati al governo o al Ministero, ma solo un sistema adottato da luoghi che devono richiedere il Green pass e che hanno bisogno di qualcosa di più veloce e pratico che doversi mettere a fare a mano ogni singolo controllo. Con una macchinina così all’entrata la scrematura dei clienti è facile e veloce. La cosa più assurda è che chi si lamenta di questa “invasione della privacy” continua a usare smartphone e social network come se nulla fosse.

Il piccolo scontrino che riporta i dati del cliente resta in mano al cliente stesso, non al bar, e il lettore non ha una memoria per conservare quei dati.

Non credo sia necessario aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

Se ti è piaciuto l’articolo, sostienici su Patreon o su PayPal! Può bastare anche il costo di un caffè!
Un altro modo per sostenerci è acquistare uno dei libri consigliati sulla nostra pagina Amazon, la trovi qui.