La liberazione di Kherson e le foto di repertorio

Uno dei fondamenti dello spirito critico è rendersi conto che generalizzare singoli episodi è sbagliato

Come qualcuno di voi sa ogni tanto mi diverto a sfogliare Quora, per vedere quanta disinformazione circoli presa come verità assodata.

Oggi mi sono trovato di fronte a questa domanda fatta dall’utente Neri De Sanctis (in origine erroneamente identificato con altro nome e cognome):

Perché ci hanno detto che i russi stavano scappando in Finlandia? Le informazioni sulla Russia dei media occidentali sono affidabili o cʼè dietro una propaganda illiberale?

A cui ha risposto l’utente Gianluca Napolitano, così:

Per chi avesse problemi a visualizzare l’immagine da periferica la riassumo: l’utente Napolitano riprende la prima pagina di Repubblica e l’immagine di copertina di La7 relative a quando Kherson è stata liberata dai russi. L’utente Napolitano spiega giustamente che quelle immagini risalgono a marzo 2022, e non a ora. L’assunto (sbagliato) è che se dei media nazionali usano immagini vecchie allora dobbiamo dubitare in toto di quello che ci raccontano.

Napolitano non ha torto, il problema però è che il sillogismo è sbagliato: mentre è vero che le immagini mostrate da La7 e Repubblica risalivano a marzo, infatti, come già evidenziato dal collega Puente su Twitter, questo non implica che quella notizia, o le altre di questi giorni, siano propaganda pro Ucraina.

Per queste ragioni le testate giornalistiche che non stanno attente ai dettagli, in quest’epoca in cui viviamo immersi nell’information disorder fino al collo, fanno errore grave, che dà giustamente adito a critiche feroci come quella fatta dall’utente di Quora, che scrive:

Si chiama propaganda.

E voi ci vivete immersi dentro fino al collo.

Se fossimo messi bene non ci sarebbe bisogno di tanta propaganda.

Quando c’è tanta propaganda – e così sfacciata oltretutto – c’è sempre sotto una colossale fregatura.

Purtroppo si tratta di critica corretta fintanto che riguarda quell’uso sbagliato di due foto di repertorio, sfruttate probabilmente per fretta. Il problema è che sulla base di quella critica si possono negare direttamente i festeggiamenti da parte della cittadinanza per la fuga dell’esercito russo e l’arrivo di quello ucraino. Quando invece sarebbe bastato cercare meglio per trovare immagini attuali:

 

Con BUTAC continueremo a criticare i media finché non sarà evidente che hanno compreso la lezione, l’information disorder è un problema globale, per risolverlo occorre partire da un’informazione più responsabile a braccetto con un sistema educativo che affronti il problema di petto.

maicolengel at butac punto it

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