L’Ordine dei Medici di Torino e il 5G

Qualche settimana fa su alcune testate e blog online è stata riportata questa notizia, prima da Oasi Sana:

Ordine dei Medici di Torino: “sospendete il 5G, la legge sull’irradiazione elettromagnetica va riformulata!”

Poi passa sulla pagina Facebook di un consigliere comunale, Aldo Curatella, che la riporta con gli stessi toni di Oasi Sana. A seguire arriva anche Radical Bio che titola:

L’Ordine dei Medici di Torino chiede di sospendere il 5G, e di cambiare la legge sull’irradiazione elettromagnetica.

La notizia è di quelle che oggi vediamo riprendere dai vari comitati Stop al 5G che girano il paese a caccia di proseliti, ma è una notizia che ha avuto una precisa risposta da parte dell’Ordine dei Medici di Torino. Risposta che invece dai tanti che stanno diffondendo la storia non viene mai menzionata. Una prima risposta è arrivata il 29 ottobre con un comunicato pubblicato sul sito di aggiornamento dell’Ordine, Torino Medica:

In merito a notizie inesatte comparse nei giorni scorsi su alcune testate web, si precisa che l’Ordine dei Medici di Torino non ha espresso alcun parere a riguardo della tecnologia 5G.

L’Ordine ha invece organizzato un dibattito, su input della propria Commissione Ambiente, con l’obiettivo di approfondire questo tema, non ancora così chiaro.

Le commissioni sono importantissime sedi di dibattito scientifico – che in quanto tale deve essere libero e non deve avere alcun limite, tantomeno di tipo politico – alle quali l’Ordine guarda con grande interesse e rispetto.

Tuttavia la voce attraverso il quale l’Ordine esprime il proprio parere ufficiale è il Consiglio, che tiene conto, nella sua autonomia, delle varie proposte che riceve e che su questo tema non è ancora stato coinvolto.

C’è di più, oltre a quanto riportato dall’Omceo di Torino esiste un’audizione parlamentare, richiesta da Mirellia Liuzzi (in epoca non sospetta, la crisi di governo Lega-Movimento non era ancora iniziata), portavoce alla Camera dei Deputati per il Movimento 5 Stelle, dove alle domande sul 5G risponde Alessandro Vittorio Polichetti dell’Istituto Superiore della Sanità:

Come riassunto dalla stessa Liuzzi sul suo sito ufficiale:

…la maggiore densità delle c.d. small cells del 5G abbasserà le emissioni con un minore impatto sulla popolazione.
Va ricordato inoltre che già oggi l’Italia presenta limiti di emissioni elettromagnetiche significativamente più bassi rispetto a quelli degli altri paesi: in particolare, mentre da noi è stato adottato un limite pari a 6 V/m, altrove ci si attesta in media su limiti che oscillano tra i 41 e i 58 V/m, dunque dalle 7 alle 10 volte superiori.
Nonostante ciò, ancora una volta non esistono evidenze scientifiche che certifichino l’insorgere di patologie causalmente collegate a limiti così più elevati.
In realtà, come gli esperti hanno unanimemente confermato in audizione, ciò su cui occorre prestare attenzione sono i dispositivi: su questo va fatta una campagna informativa per spingere le persone ad un uso responsabile dello smartphone, usando sempre gli auricolari ed evitando di tenerlo perennemente a contatto con il corpo e, in particolare, con la testa.
Dunque, nessun pericolo dal 5G: questo dice la scienza.

Vostro onore direi non ci sia altro da aggiungere.
Di 5G abbiamo parlato fino allo sfinimento.
maicolengel at butac punto it
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