Piccole perle di Facebook: la pensione in Germania

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Secondo episodio delle Piccole perle di Facebook: immagini che dicono tutto e nulla, ma possibilmente male
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NEL SILENZIO TOTALE DELLA STAMPA

IN GERMANIA L’ETA’ PENSIONABILE

È

PASSATA DA 67 ANNI

A

63 ANNI!!!

NESSUNO NE PARLA

 
Qua in realtà manca quello per il quale bisognerebbe indignarsi: è troppo o è troppo poco? È sbagliato o è sbagliato il sistema italiano? Rimanendo in questo misterioso limbo andiamo a vedere questa riforma “scandalosa”

Nonostante le critiche, molte, e le preoccupazioni per la spesa che comporterà nei prossimi anni, alla fine la riforma che abbassa l’età pensionabile a 63 anni per chi ha accumulato 45 anni di contributi è arrivata. Il 23 maggio, in Germania, i deputati del Bundestag hanno approvato la più costosa riforma programmata dalla grande coalizione a guida Angela Merkel. Che ogni anno peserà sui bilanci pubblici per una cifra compresa tra i nove e gli undici miliardi di euro, 160 miliardi fino al 2030. Circa dieci milioni di tedeschi dal primo luglio potranno, negli anni a venire, avvantaggiarsi della nuova norma, accorciando gli anni di lavoro che una precedente riforma sta portando, per tutti gli altri, progressivamente da 65 a 67 anni. In realtà la norma dei 63 anni senza riduzioni della pensione vale solo per i nati nel 1951 e 1952. Per i nati dal 1953 in poi si potrà andare in pensione a 63 anni e due mesi, con due mesi in più per ogni anno. Dalla classe 1964 l’età pensionabile, senza riduzioni, è di 65 anni con i 45 anni di contributi.

Quindi i nati nel 1951 e 1952 potranno andare in pensione con 63 anni di età e 45 di contributi, dal 1953 in poi l’età pensionabile sale di 2 mesi per ogni anno fino ai nati nel 1964, dove sono 65 gli anni necessari. Sempre con 45 anni di contributi. Perché scrivo 45 anni di contributi in grassetto ogni volta? Perché chi ha creato quella piccola perla se lo è scordato e perché è un dettaglio non da poco se vogliamo confrontarlo con l’Italia

In linea generale nel 2015, un lavoratore può accedere alla pensione o al compimento di 66 anni e 3 mesi di età (unitamente a 20 anni di contributi) oppure al versamento di almeno 41 anni e 6 mesi di contributi (42 anni e sei mesi per gli uomini)

In Italia servono meno anni di contributi. Di cosa ci si sta lamentando esattamente? Dopotutto siamo di fronte ad una Piccola perla. Non è importante il messaggio, è importante creare sdegno e caciara e con le pensioni si va a colpo sicuro.
Ricordatevi di amare col cuore, ma per tutto il resto di usare la testa.
neilperri @ butac.it
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