La prescrizione dei vaccini e le sentenze respinte

Quando le narrazioni contano più dei fatti: l'ennesima sentenza raccontata in maniera distorta per tirare acqua al proprio mulino

Ci state segnalando articoli apparsi su La Verità, dietro paywall, e su ByoBlu, di libera consultazione. La Verità con la firma di Maddalena Loy:

Corte Ue: “il medico può sconsigliare i sieri”

ByoBlu firmato da Elisabetta Barbadoro:

CORTE UE, SENTENZA SUI VACCINI COVID: “SERVE PRESCRIZIONE, I MEDICI SONO LIBERI DI NON RACCOMANDARLI”

Entrambi gli articoli riportano le stesse identiche cose negli stessi identici toni. La sentenza a cui fanno riferimento è in risposta al ricorso presentato dal Dottor Giovanni Frajese, che chiedeva l’annullamento delle autorizzazioni all’immissione in commercio dei vaccini Comirnaty e Spikevax. Il Tribunale dell’Unione Europea lo aveva già respinto per “carenza di interesse e legittimazione ad agire”, e a quel punto Frajese ha impugnato quella decisione davanti alla Corte di Giustizia. Corte che ha confermato in pieno la decisione del Tribunale, stabilendo che Frajese non aveva alcun interesse diretto e attuale all’annullamento delle autorizzazioni. Vi riportiamo le affermazioni di ByoBlu che abbiamo ritenuto opportuno verificare, in quanto l’articolo de La Verità come dicevamo è dietro paywall.

I vaccini anti-Covid andavano somministrati su prescrizione

FALSO La corte non ha stabilito che ogni dose di vaccino dovesse essere prescritta singolarmente da un medico, ma si è limitata a ricordare che gli allegati alle autorizzazioni prevedevano una prescrizione medica come requisito formale per la somministrazione. Ma in molti Paesi, Italia inclusa, i vaccini sono stati somministrati all’interno di campagne di sanità pubblica senza che ci fosse la necessità della prescrizione individuale. Veniva tuttavia previsto un colloquio con un medico per ogni paziente prima della somministrazione.

I medici sono liberi di non raccomandarli se nutrono dubbi sulla loro efficacia o sicurezza

VERO MA FUORVIANTE La corte ha solo ripetuto che non c’era alcuna norma che obbligasse i medici a prescrivere e somministrare i vaccini. Ma questo non significa che le sospensioni dei medici siano automaticamente illegittime come sembra voler fare credere ByoBlu, visto che queste disposizioni dipendono dalle normative nazionali e dai Codici deontologici dei singoli Ordini professionali, che generalmente prevedono che le decisioni dei medici debbano essere prese in “scienza e coscienza”, ovvero che abbiano delle basi nella letteratura scientifica più robusta e consolidata. Un medico che non sa distinguere un’affermazione scientifica valida da una di dubbio valore può mettere a rischio la salute dei suoi pazienti. Tutte cose che chi ha presentato il ricorso che ha generato la sentenza dovrebbe ben sapere, visto che è un professore di medicina. 

Di questa sentenza, quindi, i anche i giudici italiani dovranno tenere conto nei tanti processi, in corso e futuri, che riguardano le conseguenze della campagna vaccinale Covid

FALSO La sentenza riguarda solo e unicamente il ricorso di Frajese contro le autorizzazioni dei vaccini, e non ha alcun impatto sulle decisioni prese a livello nazionale sull’obbligo di vaccinazione per determinate categorie di lavoratori: darlo a intendere è pura manipolazione dei fatti.

Concludendo

I giornalisti che hanno firmato i pezzi per La Verità e ByoBlu hanno preso alcuni passaggi della sentenza e li hanno interpretati in un modo parziale e distorto, un modo che potesse portare acqua al loro mulino ma che è ben lontano dallo spiegare i fatti a chi li legge. Così facendo hanno dato vita a una narrazione tipica da post-verità, suggerendo illeciti nei processi di approvazione dei vaccini e di gestione della campagna vaccinale, quando in realtà la sentenza non ha mai messo in discussione né le autorizzazioni né le decisioni dei singoli Paesi.

Purtroppo chi segue quelle testate difficilmente si fermerà a riflettere o a verificare la sentenza in sé, si fidano. Ripetiamo alla noia: solo lo spirito critico può salvarci dalla manipolazione dei fatti, i fact-checking senza quello non servono a niente. Bisogna che i fruitori di queste notizie imparino a ragionare con la propria testa evitando di fidarsi a occhi chiusi di chi è riuscito a conquistare la loro fiducia – noi, o qualsiasi altro fact-checker, inclusi. Bisogna sempre verificare, sempre controllare, mai limitarsi a sentire solo una campana.

Detto ciò, la sentenza si conclude così:

 Il sig. Giovanni Frajese è condannato a farsi carico, oltre che delle proprie spese, di quelle sostenute dalla Commissione europea.

Che è molto di più di quanto abbiamo visto fare contro chi manipola l’informazione sui media del nostro Paese.

maicolengel at butac punto it

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