Il reggiseno della start up

Ci troviamo di nuovo a trattare un prodotto senza alcuna efficacia terapeutica o di prevenzione che viene presentato come "anticancro"

Martedì un’amica mi segnala un post, è apparso su Facebook e lei si ricordava che io avevo già parlato di qualcosa di simile. Mi manda un link, vado a vedere di cosa si tratta, la prima cosa che vedo è il post su Facebook:

Non ho scaricato il video, mi sono limitato a dei fotogrammi per evidenziare le bufale che vengono narrate.

Riassumo – visto che abbiamo già trattato la stessa materia qualche tempo fa:

  1. No, non esiste alcuno studio che abbia dimostrato che i reggiseni (con o senza ferretto) aumentino il rischio di sviluppare un cancro al seno.
  2. Non esiste una start up Brallissimo
  3. Le due donne nella foto, identificate come Sofia e Alice, sono due modelle di foto stock.
  4. Ovviamente non sono le fondatrici di Brallissimo, come non sono italiane.
  5. Nessuno ha minacciato le due donne, se non gli articoli dei fact-checker che vedrebbero volentieri in galera chi si cela dietro queste false aziende.

Basta cercare le foto di questo favoloso reggiseno per trovare i siti clone che rilanciano la campagna in altri Paesi:

  • bradiance.co
  • brealth.co

In ogni sito il nome del marchio sembra avere la © del copyright, ma non esiste alcun copyright su questa roba, siamo di fronte a un prodotto che trovate tale e quale su Amazon, ad esempio a meno della metà del prezzo. E la recensione affibbia una sola stella al prodotto.

L’acquisto del dominio risale a 21 giorni fa, ovviamente in forma anonima, e nei termini di servizio troviamo riferimento a una società svizzera di vendita per corrispondenza: Rezilience Sàrl, la stessa che sembra essere dietro anche agli altri due domini. L’azienda risulta esistere, ma se cerchiamo con attenzione la troviamo citata in alcune recensioni su TrustPilot che fanno riferimento agli altri due domini dove vengono venduti questi “favolosi” reggiseni. Vi riporto una recensione traducendola in italiano:

È una TRUFFA

È una truffa, un’azienda cinese che utilizza una storia falsa, tutto è falso e i rimborsi sono quasi impossibili da ottenere. Ho sollevato un caso con PayPal e mi lamenterò con Facebook. Non comprerò mai più nulla da un annuncio di Facebook, sono un percorso per le aziende truffa.

Facebook meriterebbe di fallire per le tante persone che sono state truffate grazie a questo genere di annunci, annunci che basterebbe avere una squadra ben allenata per distinguere: ci vogliono pochi secondi a bollarli come truffa. Ai truffatori auguro una lunga vita, meglio se dietro le sbarre però…

Truffare facendo leva su paure e malattie è vergognoso.

maicolengel at butac punto it

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