Mondiali: Ripescaggio dell’Italia?

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Purtroppo a me dispiace dover scrivere quest’articolo, non sono il tipico italiano cresciuto a calcio e Nutella, ma comprendo benissimo che la notizia di un possibile ripescaggio dell’Italia abbia affascinato tantissimi. Le testate che ne hanno parlato sono tante, tutte riportando possibili indiscrezioni dal Perù, dove sembrerebbe che per colpa di una proposta di legge ci sia la possibilità che la squadra andina possa doversi ritirare dalla competizione.

La Gazzetta dello sport riportava:

L’ipotesi è remotissima, ma abbastanza suggestiva da stuzzicare i bookmaker. Secondo la stampa peruviana, la “Blanquirroja” guidata da Ricardo Gareca potrebbe rischiare l’esclusione dal Mondiale 2018 a causa di una proposta di legge in base alla quale la Federcalcio andina dovrebbe passare sotto il controllo di un organismo statale, un vincolo vietato dal regolamento Fifa.

Ma bastava cercare proprio sulla stampa peruviana, invece che sulle testate italiane o inglesi, per trovare un titolone che le speranze ve le toglie tutte:

Noceda niega que su proyecto de ley busque que la FPF pase al IPD

Che nel testo (tradotto) riporta:

Nell’intervista con la radio “Successful”, il presidente della Commissione per l’istruzione ha dichiarato che l’iniziativa da discutere è la bozza della legge generale dello sport e non “la legge del calcio”.

“In nessun momento è stato proposto che la Federazione calcistica peruviana diventi parte dell’IPD, non so a che punto possano averlo interpretato in nessuna parte del progetto”

Quindi le sue parole erano state distorte dalla stampa, in un’intervista avevano capito fischi per fiaschi, e da lì è partita l’ipotesi che il Perù potesse venire eliminato dal campionato del mondo, ipotesi che è già stata completamente sgonfiata dalla politica peruviana.

La cosa curiosa è notare come le parole distorte e riportate malamente dalla stampa peruviana siano state riprese dalla stampa internazionale senza che a nessuno sia venuto in mente di cercare l’intervista originale, questo dimostra come l’unica cosa che interessa a un certo genere di giornalisti non è informare ma fare clickbaiting, poco importa se basato su notizie confermate o verificate o meno.

Sorry.

Michelangelo Coltelli
maicolengel at butac punto it
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