Sara Cunial e le lettere contro il vaccino

Su carta intestata della Camera dei Deputati

Non c’è molto da dire, l’onorevole Sara Cunial ha pubblicato sul suo profilo Facebook diverse “lettere aperte” indirizzate al personale sanitario e alle Forze dell’Ordine dove invita gli stessi a ribellarsi contro il vaccino.

La lettera è vera i post sulle sue pagine social pure. Quello che però è sbagliato sono le informazioni che l’onorevole Cunial riporta in quei testi, come appare lampante a chi segue pagine come BUTAC, ma anche il PTS, o Pillole di Ottimismo. Sì, perché l’onorevole per spaventare i propri lettori tira fuori questioni che conosciamo bene, che sono state già analizzate in precedenza da divulgatori vari. Sara Cunial non è una divulgatrice, a volte potremmo definirla disinformatrice seriale su temi come salute e medicina.

Vi riporto parte del testo che è apparso il 19 dicembre sulla sua bacheca FB:

Per troppe volte i servitori dello stato sono stati trattati come cavie da governi che hanno svenduto diritti e moralità sull’altare delle lobby. Oggi il rischio che ciò accada nuovamente è più che mai concreto. Come ha testimoniato anche la “Commissione Uranio Impoverito e Vaccini”, come hanno testimoniato le morti e le gravi conseguenze subite da militari a seguito di vaccinazioni forzate, non ultima quella del militare leccese stroncato a 21 anni dalla leucemia per il quale la Cassazione ha riconosciuto il “nesso tra malattia e gli 11 vaccini somministrati in 8 mesi”, IL RISCHIO è Più CHE MAI CONCRETO, REALE E ASSOLUTAMENTE NON IGNORABILE. E se lo è per i militari, lo è anche per quei civili che i militari aiuteranno a vaccinare.
Due sole cose voglio dire: la commissione di cui parla Sara Cunial non ha scientificamente dimostrato alcunché come chiunque abbia letto con attenzione il rapporto Signum sa, e un Tribunale del lavoro come quello che avrebbe stabilito il nesso tra leucemia e vaccini non stabilisce la verità scientifica, ma solo quello che un singolo giudice, senza alcuna competenza medica, ha ritenuto corretto sulla base di una perizia di parte. Nove volte su dieci quelle sentenze vengono ribaltate in seconda istanza. Perché pur essendo tragico quello che è successo al militare a cui si fa riferimento, non esiste alcuna prova scientifica che colleghi l’inoculazione del vaccino all’insorgere della malattia.
Sono convinto che Sara Cunial queste cose le sappia, ma le omette, perché sa che tanto chi la segue non farà alcuna verifica: lo dimostra per l’appunto il rapporto Signum, che rivela a una semplice lettura di non essere la prova che tanti credono che sia. E a lei fa gioco portare acqua al mulino della pseudoscienza. Che tutto questo avvenga con lettere firmate su carta intestata della Camera dei Deputati è decisamente deprimente.
Non credo di poter aggiungere altro.
maicolengel at butac punto it

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