Scie chimiche: 60 milioni di dollari di risarcimento

SCIECHIMICHE-60MILIONI

La notizia che mi è stata segnalata da un caro amico di Butac è vecchia, anche se mi pare che nessuno ne abbia mai parlato sul web italiano. È una di quelle storie che continueranno a trovare gente che ci crede e le prende come prova di un complotto, quando in realtà si tratta della solita fuffa messa in rete da gente che su questa roba ci campa, e fatta girare all’infinito, anche a distanza di tempo dalla conclusione dei fatti.

Partiamo dall’inizio. Gira dal 2014 questa storia:

60 million USD claim against government of Sweden for failure to respond to citizens request for information on chemtrails

Un risarcimento da 60 milioni di dollari è stato richiesto al governo svedese per mancata risposta ai cittadini che avevano richiesto informazioni sulle scie chimiche

Secondo quanto ci racconta GeoEngineering Watch, il 1 aprile 2014 (… e fosse stato per me mi sarei fermato qui) un gruppo di cittadini svedesi ha presentato denuncia con richiesta di risarcimento per non aver presentato i documenti da loro richiesti sulle scie chimiche. Documenti che secondo i richiedenti devono esistere, come dovrebbero esistere appunto le famose scie. In realtà i fatti non sono esattamente questi.

Il 1 aprile, il sito RaddaSverige ha lanciato una raccolta firme da allegare alla richiesta di risarcimento. Raccolta firme che è stata chiusa a maggio 2015. Quante firme raccolte? 566. Poco più di una al giorno in media.

Un successone, pur avendo girato per mezzo mondo per oltre un anno!

Il sito che l’ha lanciata tradotto in italiano si chiamerebbe Salviamo la Svezia, per un mondo senza banche e tasse, ed è il paradiso dei complottisti. Mi lascia un po’ stranito che abbiano messo tutto in maiuscolo la data, questo 1 APRILE 2014, come a volerla evidenziare. Che si tratti di un sito troll? Può essere, purtroppo la mia conoscenza dello svedese non è sufficiente per verificarne il tasso di trollosità.

Ma poco conta se chi è dietro Radda Sverige ci creda o stia trollando. Quello che conta è il risultato finale, far sì che ci credano altri. Il fatto che ad oggi, dopo due anni, la storia, pur non tradotta, venga ancora condivisa in Italia dimostra quanta gente ci ha creduto.

Tutte risorse che potevano fare altro nella vita, che so, gli emigrati…

Torniamo ai “fatti”. Un sito di dubbia provenienza, svedese, infarcito di fuffa su vari complotti mondiali e teorie finanziarie di dubbio gusto decide di aprire una raccolta firme, chiede 100.000 corone svedesi per ogni firmatario, dei 566 nessuno ha lasciato altro se non il nome, quindi come tutte le petizioni online non ha alcun valore legale. La richiesta inviata al governo è stata protocollata, come tutti i documenti che vengono mandati in forma ufficiale ad un qualsiasi ente.

Non è che questo voglia dire qualcosa: se voi domani scriverete all’Unione Europea a proposito di una raccolta firme per organizzare la prima giornata europea per gli amanti del pesce persico, state tranquilli, anche la vostra richiesta firme verrà protocollata. Non per questo, il giorno dopo, si festeggerà il pesce persico.

Se vogliamo esser proprio pignoli e andare a far le pulci a quanto riportato da GeoEngineering, possiamo dire che la richiesta monetaria non è arrivata a 60milioni di dollari. Ci sarebbe voluto il doppio delle firme per farlo, anche qualcosina di più. Con quelle raggiunte non arriviamo nemmeno alla metà dei 60milioni di dollari.

Quello che fa sorridere sono le motivazioni per cui vorrebbero questi soldi. A detta loro il governo sta venendo meno allo Offentlighetsprincipen. Non sto a spiegarvi tutto quanto riporta la wiki svedese e il tema è complesso, ma per riassumere in parole povere, si tratta di un principio che definisce come il governo svedese debba essere trasparente con i cittadiniLa trasparenza vorrebbe che, se vi fossero documenti sulle scie chimiche, questi dovrebbero essere resi pubblici.

Inutile girarci intorno: le scie chimiche non esistono, quei documenti non esistono, lo stato svedese non ha nulla da mostrare in merito. Cosa dovrebbe fare? Inventarseli? Così da dare credito a 566 cittadini, su quasi 10milioni di abitanti? Suvvia, cerchiamo di rimanere seri.

Detto ciò, che il documento sia stato presentato davvero non c’è prova. Il sito non mostra nulla, racconta tanto, ma non arriva a mostrare documenti scansionati che dimostrino l’avvenuta consegna. Da giugno 2015 la situazione è immobile. Il che ci fa pensare che la richiesta sia già caduta nel dimenticatoio.

Di scie chimiche abbiamo parlato abbondantemente:

E direi che per ora possa bastare, chiunque sia curioso di approfondire può seguire tutti gli articoli che si trovano nella categoria Scie Chimiche su Butac, sono davvero tanti.

maicolengel at butac it

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