Lo studio “travagliato” sugli effetti collaterali del vaccino COVID
40 volte superiori a quanto precedentemente segnalato?
Perdonate il gioco di parole del titolo, ma quando ho visto il post di Marco Travaglio sulla sua bacheca Facebook non ho resistito.
Marco Travaglio ha pubblicato questo post:
“EFFETTI COLLATERALI DURANO MESI”Ecco cosa dice questo studio dell’ospedale universitario di Berlino: il numero di gravi complicazioni dopo le vaccinazioni Covid è 40 volte superiore a quanto precedentemente registrato
In Germania effetti avversi 40 volte più alti dei dati ufficiali
L’articolo ci racconta di questo studio che sarebbe stato fatto dall’ospedale Charité di Berlino e che dimostrerebbe, come sostiene Travaglio nel suo post, che appunto gli effetti avversi siano quaranta volte di più di quanto sostenuto finora, e che durino più a lungo.
L’articolo pubblicato su FQ e il post di Travaglio sono del 13 maggio. Cerco lo studio in questione e articoli tedeschi che ne parlino, e non trovo lo studio, ma in compenso trovo articoli come questo del 10 maggio, che titola:
Nessuna evidenza di aumento degli effetti collaterali della vaccinazione
E parla proprio dello studio a cui fanno riferimento Travaglio e Il FQ, curiosa la piccola differenza nel titolo. Mi metto a leggere quanto riporta Tagesschau, che è una testata ritenuta affidabile in quanto erede del più antico telegiornale della televisione tedesca. Tagesschau ha un team che si occupa di verifica dei fatti tenuto in alta considerazione in Germania. Quella verifica dei fatti che in Italia non fa quasi nessuna testata giornalistica, con rarissime eccezioni.
Cosa ci dice Tagesschau?
La prima cosa che scopriamo è che non c’è nessuno studio, ma una ricerca, non ancora pubblicata, basata su un sondaggio fatto grazie al contribuito volontario di chi si è registrato presso l’ospedale Charité. Si tratta di circa 40mila soggetti, su oltre 170 milioni di dosi di vaccino inoculate in Germania. 40mila persone che hanno scelto di far parte di questa ricerca dello Charité. Quindi abbiamo i partecipanti alla ricerca, volontari che non hanno fatto altro che rispondere – senza controllo alcuno – ad alcune domande sul fatto che abbiano avuto effetti collaterali, gravi o meno, dopo la vaccinazione. Lo “studio” è stato criticato da medici all’interno dello stesso ospedale, ad esempio il dottor Leif Erik Sanders ha lamentato di trovare molto problematico che i termini dello “studio” non fossero stati definiti secondo il metodo scientifico. I partecipanti alle interviste alla base del sondaggio non sono stati selezionati per essere in qualche modo rappresentativi, e non esiste un gruppo di controllo. Chiunque può registrarsi, basta un indirizzo e-mail, di nessuno vengono controllate le generalità.
Thomas Bauer, professore del Leibniz Institute, spiega ad esempio che chi ha subito (o ritiene di aver subito) reazioni avverse è più interessato a partecipare a un sondaggio così, mentre chi non ne ha subite è probabile che non partecipi. Poi ci sono quelli contrari ai vaccini a priori, che da anni inquinano i siti dove si raccolgono le segnalazioni volontarie di reazioni avverse.
Sondaggio online, non studio
Un portavoce dello Charité stesso ha spiegato, prendendo le distanze dai titoli sui giornali tedeschi (e mi viene da dire anche quelli italiani), che si tratta appunto di un sondaggio online, non di uno studio. Parlare di studio senza spiegare tutto quanto detto qui sopra significa disinformare.
Concludendo
Sia chiaro, noi non stiamo dicendo che non si possa dare la notizia, ma va data con tutte le informazioni e i dati che vi abbiamo appena riportato, specie visto che erano disponibili tre giorni prima della pubblicazione da parte del FQ. Non farlo significa fare leva unicamente sul sensazionalismo e le paure dei propri lettori. Chi cavalca le notizie in questa maniera a mio parere non merita il tesserino da giornalista.
Ma io sono solo un blogger in pigiama e la mia opinione è spesso non richiesta.
Non possiamo aggiungere altro, per evitare querele…
maicolengel at butac punto it
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