Stufe a legna e camini vietati?

Andiamo a verificare le norme nelle singole regioni

ARTICOLO AGGIORNATO (SU REGIONE LOMBARDIA)

Siete in tanti a segnalare la notizia che sta circolando con sempre maggior viralità sul divieto d’uso di stufe e caminetti, alcuni sostengono sia stato emesso un divieto su tutto il territorio italiano, altri solo in specifiche regioni.

La notizia viene diffusa principalmente tramite canali social, con Telegram in prima fila. Ad esempio, mentre vi sto scrivendo, sul gruppo Telegram del “giornalista indipendente” Matteo Gracis è stato appena pubblicato questo post:

In 5 regioni italiane è stato proibito l’uso di stufe e camini a legna. Si rischiano multe fino a 5mila euro.
La misura è necessaria per limitare l’inquinamento atmosferico. Questo ci dicono coloro che vanno ai meeting per l’ambiente con i jet privati.

Cercherò di essere il più politicamente corretto possibile visto che siamo vicini alle elezioni e soprattutto moderato per non turbare i più sensibili.

Andate a farvi fottere.
Voi, le vostre proibizioni e le vostre multe.

La notizia quando l’ho vista la prima volta mi è suonata come storia già sentita, e avevo ragione: si tratta di qualcosa su cui, nel 2018, ci eravamo già dovuti pronunciare, perché anche quattro anni fa era circolata in maniera molto simile. La questione è molto semplice da trattare. Sono andato a verificare le cinque regioni una per una, cosa che avrebbero dovuto fare i tanti che di questa notizia parlano senza fare alcuna verifica, Gracis incluso.

Piemonte:

divieto, dal 01/10/2019 in tutti comuni appartenenti alle zone “Agglomerato di Torino”, “Pianura” e “Collina” così come individuati nella deliberazione di Giunta regionale n. 41- 855 del 29 dicembre 2014, di utilizzo dei generatori di calore alimentati da biomassa legnosa se aventi prestazioni emissive, come individuate dal DM n. 186 del 7/11/17, inferiori alle “tre stelle”;
 
sono esentate dal divieto di utilizzo di cui al precedente punto 2), lettera b), le unità immobiliari in cui il generatore di calore a biomassa di potenza nominale inferiore a 35 kW sia l’unico sistema di riscaldamento presente;

Lombardia:

Ci avete scritto per segnalare che secondo un articolo del Corriere in Lombardia è arrivata una deroga che annulla il divieto in vigore dal 2017, noi sul sito della Regione non l’abbiamo trovata, ma meglio così, se c’è la deroga. L’articolo del Corriere in compenso purtroppo casca in bufale note sulle emissioni dalle biomasse legnose.

Sul sito della regione al momento risulta ancora in vigore questo:

dal 1 ottobre al 31 marzo di ogni anno (a seguito della anticipazione del periodo introdotta dalla delibera di Giunta regionale n. 7095 del 18 settembre 2017) è in vigore anche il divieto di utilizzo di apparecchi per il riscaldamento domestico poco efficienti alimentati a biomassa legnosa. La limitazione si applica nel caso in cui siano presenti altri impianti per il riscaldamento domestico alimentati con combustibili tradizionali ammessi.

Veneto

Qui  hanno un sistema a livelli, a livello verde solo gli impianti a 1 o 2 stelle sono vietati:

il divieto di utilizzo di generatori di calore domestici (caldaie, stufe, caminetti…) alimentati a biomassa legnosa (legna, cippato, pellet…) di classe 1 stella e 2 stelle (classificazione ai sensi del Decreto n. 186 del 07/11/2017), in presenza di impianto di riscaldamento alternativo.

A livello arancio:

il divieto di utilizzo di generatori di calore domestici (caldaie, stufe, caminetti…) alimentati a biomassa legnosa (legna, cippato, pellet…) di classe 1 stella, 2 stelle e 3 stelle (classificazione ai sensi del Decreto n. 186 del 07/11/2017), in presenza di impianto di riscaldamento alternativo.

E a livello rosso lo stesso:

il divieto di utilizzo di generatori di calore domestici (caldaie, stufe, caminetti…) alimentati a biomassa legnosa (legna, cippato, pellet…) di classe 1 stella, 2 stelle e 3 stelle (classificazione ai sensi del Decreto n. 186 del 07/11/2017), in presenza di impianto di riscaldamento alternativo.

Toscana:

Ogni anno (a partire dal 2021), nel periodo che va dal 1 novembre al 31 marzo, sarà vietato l’utilizzo di generatori di calore alimentati a biomasse (legna, pellet, cippato di legna, etc..) con una classe di prestazione emissiva inferiore a 3 stelle. Sono compresi anche i focolari aperti o che possono funzionare aperti, mentre sono esclusi i generatori di calore che rappresentano l’unico sistema di riscaldamento dell’abitazione.

Emilia Romagna:

Tra le misure strutturali confermato il divieto di utilizzo, in presenza di riscaldamento alternativo e sempre dal 1^ ottobre al 30 aprile, delle caldaie inferiori alle 3 stelle nei comuni classificati non montani, situati cioè sotto i 300 metri di altitudine e dei camini aperti.

Concludendo

A oggi queste sono le regioni con le misure più restrittive, ma non siamo di fronte a una novità, sono già alcuni anni che, durante la stagione invernale, vengono introdotte restrizioni simili.  Se invece la notizia delle restrizioni l’avete letta su siti o pagine social dove davano a intendere fosse una novità, sappiate che non sono fonti affidabili, bensì abituate a fare del sensazionalismo.

Quello che è importante ripetere è che, se l’unica via che avete per riscaldarvi sono caminetti e stufe, potete continuare a usarli nell’ottica prima o poi di sostituirli con impianti a 4 stelle, cioè con maggiore efficienza.

maicolengel at butac punto it

Se ti è piaciuto l’articolo, sostienici su Patreon o su PayPal! Può bastare anche il costo di un caffè!
Un altro modo per sostenerci è acquistare uno dei libri consigliati sulla nostra pagina Amazon, la trovi qui.