Il rischio di fenomeno ADE

...provocato dai vaccini per COVID-19

Su molte pagine social sta circolando un testo che sembra una parafrasi di quanto riportato sulle pagine di un cardiologo italiano, Fabrizio Salvucci.

Il testo che circola sui social è questo:

VACCINATEVI ALLA CAZZO DI CANE !!!

🚑MASSIMA DIFFUSIONE🚑
“Risponde il Primario Prof. Fabrizio Salvucci
Perché si muore di infarto dopo i vaccini…
Non c’entra nulla l’Astra Zeneca o il Pfizer o altro…
Bisogna essere molto attenti allo svilupparsi del fenomeno ADE.
Si tratta di un’amplificazione infiammatoria della risposta derivata dagli anticorpi.
Quindi un’infiammazione dovuta agli anticorpi aumentata in maniera esponenziale, ovvero quando si ha riproduzione di anticorpi su un substrato che gli anticorpi li ha già.
In sintesi, se uno ha fatto il Covid, anche accorgendosene ma soprattutto i famosi asintomatici, determina un’amplificazione della risposta anticorpale.
Il fenomeno ADE.
Ed è per questo che molti professori, come il professor Maga (Pavia), il professor Galli (Sacco di Milano) e molti altri ancora stanno consigliando di fare prima l’esame sierologico.
Bisogna essere certi di non aver avuto un contatto con il virus e di non avere anticorpi, altrimenti si rischia il fenomeno ADE. L’esito del sierologico quantitativo va attentamente visionato dal medico in caso di positività. I dosaggi immunologici, scrupolosamente valutati sui particolari valori delle immunoglobuline.
Il problema non è il vaccino, il problema è la faciloneria con cui il vaccino viene somministrato.
Bisogna stare attenti, come in tutte le cose, bisogna guardare se qualcuno ha già fatto il Covid, sintomatico o asintomatico che sia.
Qualche giorno fa, da Perugia, un’infermiera che ho conosciuto mi stava dicendo che stava vivendo una situazione drammatica. Tantissime persone venivano ricoverate, stavano molto male e molte di queste erano vaccinate.
Lei era sbalordita da questo fatto e mi chiedeva: “Dottore ma cosa sta succedendo?”.
Semplice, il fenomeno ADE determinato dalla condotta medica superficiale.
Diciamo che questo fenomeno sta diventando drammatico.
Ribadisco: nessuna paura del vaccino, questa è una reazione di tutti i vaccini, bisogna solo stare attenti ad essere certi di non avere già gli anticorpi attraverso l’esame sierologico.
Fare l’esame sierologico prima di fare il vaccino, è una scelta obbligatoria oltre che intelligente e permette di evitare la maggior parte delle reazioni più violente che il vaccino stesso può determinare.
Addirittura, in alcuni laboratori valutano gli anticorpi contro la proteina S1 e la proteina S2, ovvero gli anticorpi neutralizzanti che noi abbiamo nel nostro organismo.
Ripeto, bisogna fare il sierologico prima del vaccino, non è il vaccino il problema.
Il problema è la faciloneria e che alcune persone si permettono di dire a pazienti a cui non può venire inoculato il vaccino “non hai fatto il vaccino?!” oppure “come mai non fai il vaccino!”, come fossi un appestato…
Ho detto a questi pazienti che devono rispondere ai datori di lavoro: “non faccio il vaccino perché mi è stato disposto dal medico. Non ne ero consapevole perché asintomatico, ma sono stato già contagiato o solo venuto in contatto con il Sars-Cov-2. Ho nel mio sangue gli anticorpi specifici prodotti dal Covid-19, rischio il fenomeno ADE e se mi iniettano il vaccino posso morire stroncato da un infarto o da embolia.
— Fabrizio Salvucci
Chirurgo Cardiologo, Direttore Sanitario Ticinello Cardiovascular & Metabolic, Presidente ASD Athletic Pavia, Presidente Insieme per Ruzira ONLUS

Sul blog del dottor Salvucci è presente questo testo:

A mio parere, e questo è proprio un mio parere, in base alla lettura della letteratura scientifica, non solo riguardanti il Covid ma anche altre epidemie, bisogna essere molto attenti allo svilupparsi del famoso fenomeno ADE.
Ne avevamo parlato in un precedente video.

Si tratta di un’amplificazione infiammatoria della risposta derivata dagli anticorpi.
Quindi un’infiammazione dovuta agli anticorpi aumentata in maniera esponenziale, ovvero quando si ha riproduzione di anticorpi su un substrato che gli anticorpi li ha già.
In sintesi, se uno ha fatto il Covid, anche accorgendosene ma soprattutto i famosi asintomatici, potrebbe determinare un’amplificazione della risposta anticorpale.
Il fenomeno ADE.

Ed è per questo che molti professori, come il professor Maga (Pavia), il professor Galli (Sacco di Milano) e molti altri ancora stanno consigliando di fare prima l’esame sierologico.
Bisogna essere certi di non aver avuto un contatto con il visus e di non avere anticorpi, altrimenti si rischia il fenomeno ADE.

Il problema non è il vaccino, il problema è la faciloneria con cui il vaccino viene somministrato.
Bisogna stare attenti, come in tutte le cose, bisogna guardare se qualcuno ha già fatto il Covid, sintomatico o asintomatico che sia.

Qualche giorno fa, da Perugia, un’infermiera che ho conosciuto mi stava dicendo che stava vivendo una situazione drammatica. Tantissime persone venivano ricoverate, stavano molto male e molte di queste erano vaccinate.

Lei era sbalordita da questo fatto e mi chiedeva: “Dottore ma cosa sta succedendo?”.

Beh, io non lo so, ma la prima cosa che mi è venuta in mente è proprio il fenomeno ADE.

Diciamo che questa cosa sta diventando drammatica, anzi, forse può spiegare in parte l’inizio di questo accenno di terza ondata.
Ribadisco: nessuna paura del vaccino, questa è una reazione di tutti i vaccini, bisogna solo stare attenti ad essere certi di non avere già gli anticorpi attraverso l’esame sierologico.

Fare l’esame sierologico prima di fare il vaccino, è una scelta intelligente e permette di evitare la maggior parte delle reazioni più violente che il vaccino stesso può determinare.
Addirittura, in alcuni laboratori valutano gli anticorpi contro la proteina S1 e la proteina S2, ovvero gli anticorpi neutralizzanti che noi abbiamo nel nostro organismo.

Ripeto, bisogna fare il sierologico prima del vaccino, non è il vaccino il problema.
Il problema è la faciloneria e che alcune persone si permettono di dire “non hai fatto il vaccino?!” oppure “come mai non fai il vaccino!”, come fossi un appestato.
La risposta è: “non faccio il vaccino perché ho già fatto il Covid, perché ho gli anticorpi, perché rischio il fenomeno ADE.”

Non si può assolutamente fare una pressione, anche psicologica, di questo tipo sulle persone perché poi si hanno questi risultati.

Ripeto, due sono le reazioni pericolose al vaccino:

  • La reazione allergica al glicole polietilenico (PEG) alla quale bisogna stare molto attenti;
  • Valutare la presenza di anticorpi, in quel caso è meglio rimandare il vaccino.

Rientro tra coloro che sono risultati positivi a SARS-CoV-2, quindi mi sono interessato alla questione. Come sapete bene non sono un medico, ma quanto segue è stato revisionato dal dottor Arina, nostro medico di bordo, prima della pubblicazione. Da qui in poi ci occupiamo solo della questione ADE, l’allergia al glicole polietilenico è un’altra questione che è stata trattata su diverse testate tra cui su ScienceMag, vi rimandiamo al loro articolo.

La questione ADE non è stata sollevata solo ora, se ne parla da quando si parla di vaccini. Su Nature, ad esempio, già a settembre 2020 era stato pubblicato uno studio in merito. Le conclusioni di quello studio ci dicono che:

L’ADE è stata osservata nella SARS, nella MERS e in altre infezioni da virus respiratorio umano, tra cui RSV e morbillo, il che suggerisce un rischio reale di ADE per i vaccini SARS-CoV-2 e gli interventi a base di anticorpi. Tuttavia, i dati clinici non hanno ancora stabilito completamente un ruolo per l’ADE nella patologia umana COVID-19. I passaggi per ridurre i rischi di ADE da immunoterapie includono l’induzione o la somministrazione di alte dosi di potenti anticorpi neutralizzanti, piuttosto che concentrazioni inferiori di anticorpi non neutralizzanti che avrebbero maggiori probabilità di causare ADE.

A dicembre se ne era parlato su The Journal of Infectious Disease, che riportava molto chiaramente:

…non si prevede che gli anticorpi anti-coronavirus non protettivi derivati ​​dal vaccino producano infezioni da iADE nell’uomo.

Quindi, le osservazioni iniziali fatte dai due studi qui sopra, pur prendendo in considerazione il possibile pericolo rappresentato dagli anticorpi, non hanno trovato elementi a riprova che esista un rischio concreto di effetto ADE.

A febbraio 2021 su un blog di ScienceMag è stata pubblicata un’opinione – non uno studio -, che ha pari valore dell’opinione del cardiologo citato a inizio articolo e riporta anche fonti a supporto delle sue affermazioni. Ve ne riporto una parte abbastanza significativa:

Ora che i vaccini Moderna e Pfizer/BioNTech sono stati lanciati in molte parti del mondo, insieme ai vaccini vettoriali adenovirus AstraZeneca/Oxford, Gamaleya e CanSino, sembra che saranno presto raggiunti dal vettore dell’adenovirus di J&J e dai vaccini della subunità proteica ricombinante di Novavax, e probabilmente da altri ancora dopo.

Quindi ecco la domanda chiave: qualcuno di questi ha mostrato prove del fenomeno ADE durante il suo sviluppo? E qualcuno di loro ne mostra i segni oggi?

La risposta breve è che non l’hanno fatto. E non ne mostrano segni. ADE è stato specificamente testato nei modelli animali durante lo sviluppo (…) e non sono stati osservati casi di malattia più grave: ho ripercorso gli studi preclinici riportati e non credo di averne perso uno, e da quello che vedo non c’è un singolo caso di ADE in nessuno di loro. (…).

E gli studi clinici sull’uomo? Ancora una volta, non sono stati osservati segni di ADE.

Quindi abbiamo più studi che riportano che durante le fasi di sperimentazione dei vaccini non sono stati riscontrati segnali di comparsa del fenomeno ADE, abbiamo i dati sulle segnalazioni avverse di ormai quattro mesi di vaccinazioni, e nessuno riporta indicazioni che il fenomeno si sia mai verificato. Va bene essere prudenti, ma se un effetto come questo non viene osservato né nelle sperimentazioni iniziali né nella fase dell’inoculazione su larga scala significa che il fenomeno non avviene, o se avviene lo fa in una misura che non viene rilevata dai VAERS e che è ben lontana dal destare preoccupazione.

Quanto riportato sopra ovviamente viene dalla lettura dei testi scientifici esistenti e prodotti fino a oggi, come sapete la scienza si basa su un costante analizzare, studiare, testare, quindi appena verranno pubblicate nuove informazioni che mettano in discussione ciò che sappiamo attualmente sarà nostra premura aggiornare l’articolo.

Nel frattempo il dottor Salvucci ha smentito l’attribuzione del post con una dichiarazione sul suo profilo Facebook:

Girano diverse versioni via chat della trascrizione del mio video sul Paradosso di Bolzano, sempre diverse, sempre più lontane dalle mie reali parole.
Invitate a guardare il video su youtube e a non fidarsi ciecamente di queste sempre più fantasiose versioni con il passare delle ore.
Grazie delle vostre segnalazioni.

E suoi colleghi hanno spiegato con chiarezza quanto spiegato anche da noi qua sopra.

Non credo di dover aggiungere altro.

Redazione at butac punto it

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