La cittadinanza agli stranieri in Italia e Austria

Un paragone pubblicato da Roberto Vannacci che non solo non regge, ma porta anche dati sbagliati per darsi ragione

Il 7 maggio 2025 Roberto Vannacci ha pubblicato sui suoi profili social un’immagine accompagnata da un post che, come spesso accade in questi casi, gioca su confronti fuorvianti e omissioni strategiche per raccontare, invece che i fatti, una narrazione ideologica. Un lettore ci ha inviato una lunga segnalazione completa di articoli con dati e link di riferimento, noi ci siamo limitati a fare un  po’ di ordine o poco più.

L’immagine è questa (il post lo trovate poco sotto):

Questo il testo del post di Vannacci:

IL PIAVE MORMORÒ… che la cittadinanza italiana non si regala! 

Mentre la sinistra spinge per ius soli, ius scholae e scorciatoie di ogni tipo, c’è chi difende l’onore e la dignità della propria Nazione. 

Nel 2022 l’Italia ha concesso 213.716 cittadinanze: più di ogni altro paese europeo. Un cittadino su cinque che ottiene la cittadinanza in Europa… diventa italiano. 

In Austria nello stesso anno ne sono state concesse appena 10.900. Lì si chiede merito, integrazione vera, rispetto delle regole. Niente automatismi. Niente scorciatoie.  

L’unico motivo per cui la sinistra spinge per la cittadinanza facile è fare cassetta elettorale e, per un pugno di voti, svendere la notra identità, la nostra storia e le nostre radici. 

Basta con la cittadinanza facile! Basta con l’idea che nascere in Italia o frequentare una scuola basti per diventare italiani. 

Essere italiani è un onore, non un diritto in svendita. REFERENDUM DELENDUM EST 

#IlPiaveMormorò #StopCittadinanzaFacile #IdentitàItaliana #Vannacci #Lega #Europa #DifendiamoIlPaese 

Il confronto insensato

L’immagine contrappone i numeri delle cittadinanze concesse nel 2022 in Italia (213.716) e in Austria (10.900, dice lui). Il messaggio implicito: l’Italia “regala” la cittadinanza, l’Austria la concede solo a chi se la merita.

Peccato che il paragone sia totalmente scorretto.

L’Austria ha circa 9 milioni di abitanti. L’Italia quasi 59 milioni. Confrontare i numeri assoluti senza considerare le dimensioni demografiche è puro populismo un tanto al chilo. Sarebbe come paragonare il consumo di pane tra Napoli e Bolzano e concludere che a Bolzano non mangiano.

I dati Eurostat relativi al 2022 ci dicono che:

  • in Italia le cittadinanze concesse sono state 213.716
  • in Austria le cittadinanze concesse sono state 20.606, non 10.900 come affermato nel post di Vannacci (e sono quasi il doppio, non un errorino da poco)

In proporzione alla popolazione:

  • l’Italia ha concesso circa 3,6 cittadinanze ogni 1.000 abitanti
  • l’Austria circa 2,3 ogni 1.000 abitanti

Non una differenza abissale come vorrebbe dare a intendere Vannacci.

La bugia della cittadinanza facile

Il post vorrebbe denunciare una presunta “svendita” della cittadinanza nel nostro Paese, come se fosse facile ottenerla, facendo riferimento a due grandi cavalli di battaglia dell’estremismo di destra italiano, lo ius soli e lo ius scholae, che secondo Vannacci e i suoi compagni di partito sarebbero “pericoli incombenti”. In realtà l’ordinamento italiano prevede che uno straniero possa ottenere la cittadinanza solo dopo dieci anni di residenza regolare e continuativa (quattro se proveniente da un Paese dell’UE) e comunque solo se in possesso di determinati requisiti (di reddito, di fedina penale e di integrazione linguistica, per citarne alcuni).

Solo chi non ha mai affrontato il percorso per ottenerla può pensare che sia facile. Chiunque abbia mai tentato di farlo sa che non lo è affatto; oltretutto la cittadinanza per chi nasce in Italia da genitori stranieri non è automatica, come non lo è per chi ha studiato per anni nel nostro Paese. In Austria invece la legge prevede che la cittadinanza possa essere concessa già dopo soli sei anni; anche da loro devono essere rispettati dei requisiti di integrazione, ma dovendo fare un paragone è più semplice ottenerla in Austria che in Italia, checché vi dia a intendere Vannacci.

Il contesto taciuto (ovvero malinformazione)

Nel suo post Vannacci omette di spiegare che il 2022 in Italia è stato un anno eccezionale per numero di cittadinanze concesse. L’aumento del 76% che cita è dovuto a cause amministrative: molte pratiche erano rimaste bloccate durante gli anni della pandemia. Non si è trattato di un colpo di mano della sinistra come alcuni commentatori dell’ex generale sembrano credere. Oltretutto (ma anche questo Vannacci lo omette) anche nel 2023 e 2024 il numero di cittadinanze concesse è stato molto più alto della norma.

Concludendo

Sfruttare i numeri come fa Vannacci è sbagliato, perché disinforma. Ma farlo come parte della coalizione di maggioranza è per noi gravissimo, perché non si sta solo disinformando, ma lo si sta facendo dall’alto della propria posizione, dando autorevolezza alle proprie parole proprio per il ruolo che si ricopre. Onestamente il nostro Paese avrebbe bisogno di una classe politica meno interessata a malinformare la cittadinanza e più interessata a amministrare la cosa pubblica. A oggi non vediamo schieramenti del genere all’orizzonte, ed è grave, visto il momento storico che stiamo vivendo.

maicolengel & GC (grazie per il materiale e la segnalazione)

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