Vietato l’ibuprofene durante la pandemia?

Un tweet polemico ci ofre l'occasione di parlare ancora una volta di post-verità

Ci avete segnalato un post sul profilo di una signora che su X (precedentemente Twitter) ha oltre 50mila follower e si presenta come:

Creator digitale
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MAMMA E MOGLIE

Il post che ci è stato segnalato è questo:

La signora condivide il titolo del Giornale del 18 marzo 2020: No ibuprofene, tachipirina ok. Ecco i farmaci da non prendere

Ho ritenuto avesse senso usarlo per parlare di post-verità, quel fenomeno per cui una credenza ampiamente diffusa, anche senza alcuna base nella realtà, riesce a diventare nella mente di alcuni più vera dei fatti. Sì, perché chi condivide lo screenshot lo fa per insistere sul fatto che l’OMS avrebbe sconsigliato o addirittura vietato l’uso di antinfiammatori, quando invece l’indicazione successiva sarebbe stata di usarli. Ma le cose non stanno esattamente così. Basterebbe aprire l’articolo de Il Giornale per leggere:

Raccomandiamo il paracetamolo, non l’ibuprofene per l’automedicazione.

Perché è di questo che si stava parlando, di automedicazione, non di pazienti seguiti da medici. Sempre su Il Giornale, ad approfondire nell’articolo senza limitarsi al titolo, leggevamo che:

Il senso della raccomandazione è soprattutto quello di attenersi alle prescrizioni del proprio medico curante. I medici di famiglia raccomandano per chi sospetta di essere infettato, o per chi vive il coronavirus da casa, paracetamolo come antipiretico per il controllo della temperatura, insieme a un’attenta auto-osservazione dei cambiamenti del proprio corpo: tosse, respiro corto. Il rischio fai-da-te deve assolutamente essere scongiurato. 

Quindi il “non deve” che leggiamo nel sottotitolo non è un divieto bensì un’indicazione, diffusa in un momento in cui di Covid-19 ancora non si sapeva a sufficienza da poter dire di più. E per dimostrare che non era un divieto ma un’indicazione specifica troviamo la stessa EMA che al 18 marzo 2020 pubblicava il testo che potete leggere qui, e che riporta:

All’inizio del trattamento della febbre o del dolore in corso di malattia da COVID-19 i pazienti e gli operatori sanitari devono considerare tutte le opzioni di trattamento disponibili, incluso il paracetamolo e i FANS. Ogni medicinale ha i suoi benefici e i suoi rischi come descritto nelle informazioni del prodotto e che devono essere prese in considerazione insieme alle linee guida Europee, molte delle quali raccomandano il paracetamolo come opzione di primo trattamento nella febbre e nel dolore.

Indicazioni simili possiamo trovarle anche questo articolo pubblicato sul BMJ il 17 marzo 2020:

Covid-19: l’ibuprofene non va usato per gestire i sintomi, dicono medici e scienziati

Che non vuol dire che fosse vietato, ma appunto sconsigliato nella gestione dei sintomi, in particolare come spiegato sopra nell’automedicazione. Ma i medici sono – e sono sempre stati, anche durante la pandemia – liberi, in scienza e coscienza, di prescrivere qualsiasi medicinale ritenessero più adatto al paziente che stavano visitando. Chi oggi dà a intendere che i medici non potessero prescrivere trattamenti a base di ibuprofene (come chi dà a intendere che i medici non potessero prescrivere qualsiasi tipo di trattamento, compresi quelli di cui non è mai stata dimostrata l’efficacia) sta disinformando.

redazione at butac punto it

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