45 milioni di euro di carta?
Questa è davvero semplice da “sbufalare”. Non esiste fonte, non esiste decreto, non si sa su cosa si basi.
BlitzQuotidiano è quello che riporta la notizia al meglio, con cifre citate con dovizia e che provengono appunto dall’articolo reale di Tecce di cui però non ho trovato traccia.
Cercando in rete quello ho trovato è che le spese di carta, atti, tipografia erano già alte negli anni ’80, non è questa o quella casta a costare troppo ma il sistema intero.
Detto ciò, la Carlo Colombo di cui si parla non è una cartiera, ma una tipografia, che fornisce solo la carta (non quella igienica), ma si occupa della stampa, e provvede agli atti e alla stampa degli stessi. I costi sono ben diversi rispetto al vendere risme di carta e rotoloni di carta igienica, si parla d’inchiostri, buste, eventuali affrancature, sicuramente esagerati, ma probabilmente rapportati ad un carrozzone come il teatro della nostra politica.
Non dico mica, concordo che le cose così non vadano e debbano essere migliorate, ma nel farlo cerchiamo di essere corretti, no?
maicolengel at butac punto it