La versione di Bella ciao della cantante ucraina…

Христина Соловій & Степа́н Банде́ра...

In tanti dal 6 marzo state ricondividendo il video di Khrystyna Soloviy con la sua versione di bella Ciao in Ucraino, dal suo profilo Facebook il video è stato condiviso oltre 110mila volte, con quasi 120mila reaction.

Non ve lo sto a ricondividere qui, credo possano bastare uno screenshot e un link:

Scrive Khrystyna: Nessuno ha pensato, nessuno ha visto Cos’era in realtà la rabbia ucraina I boia maledetti pisciano senza pietà Tutti quelli che sulla nostra terra prut ʹ Il testo: Христина Соловій La musica del folk Chitarra: Alexey Morozov La maglia che è stata ritirata – ETNODIM La mia versione della canzone popolare italiana. Dedicato ai nostri eroi, alle Forze Armate dell’Ucraina e a tutti quelli che in questo momento stanno combattendo per la loro patria #bellaciao #зсу #ukraine

Tutto molto bello ed è difficile non sentirsi vicini a lei e alla popolazione ucraina. Poi però un secondo contenuto dalla bacheca di Khrystyna comincia a circolare, un contenuto che viene così condiviso da chi l’ha trovato:

In queste ore sta creando molta curiosità l’adattamento di Bella Ciao in ucraino da parte della cantante folk Khrystyna Soloviy. Da più parti si è parlato addirittura di “nuovo inno della resistenza ucraina” e questa cosa ha mandato in sollucchero quella sinistra interventista che non ha perso tempo per usare la notizia come una clava contro i cosiddetti “pacifisti inermi”.
Del resto sono giorni che ci si spertica in improbabili e ignobili parallelismi con la lotta partigiana per giustificare l’invio di armi nel teatro di guerra, alimentando polemiche che hanno coinvolto persino l’Anpi.
Solo che a volte, prima di eleggere qualcuna a nuova Giovanna D’Arco, forse sarebbe il caso di fare almeno qualche ricerca. In questi tempi di edonismo e sovraesposizione social non è nemmeno un’impresa così ardua. Ci si sarebbe così accorti, come dimostra la foto che abbiamo ripreso dalla sua pagina Fb, che questa nuova icona della sinistra indossa e posta slogan che chiaramente inneggiano a Stepan Bandera. Per chi non lo conoscesse, un fascista che durante la seconda guerra mondiale collaborò attivamente con i nazisti in chiave antisovietica e nella persecuzione degli ebrei. Una lugubre figura che da dopo il colpo di stato del 2014 ha conosciuto un vero e proprio revival nell’Ucraina nazionalista. Questo giusto per non dimenticare mai che i partigiani, quelli veri, coi nazisti e i fascisti non solo non ci si alleavano, ma gli sparavano.

Non posso che confermare quanto riportato, la foto viene davvero dalla bacheca della cantante ucraina, e su quegli anfibi c’è scritto:

Батько нaш Банде́ра

Che tradotto significa:

Nostro padre Bandera

Tra i commenti alla foto (pochi) pubblicata il 21 febbraio uno direi sia abbastanza chiaro:

Con una scarpa del genere puoi dare un calcio all’occupante, un “buon” calcio!

Il post di Militant è corretto, la cantante che tanti commuove vede come padre dell’Ucraina un soggetto che è sicuramente stato un criminale di guerra, Stepan Bandera, il problema è che avendo Bandera contrastato l’Unione Sovietica durante la Seconda guerra mondiale, combattendo per un’indipendenza dell’Ucraina, viene visto da una grossa fetta di popolazione come un eroe. Così tanto eroe da venire insignito della massima onorificenza di eroe dell’Ucraina – poi ritirata in seguito a svariate polemiche e al fatto che in realtà Bandera non era mai stato un cittadino ucraino, essendo nato sotto l’impero austro-ungarico.

Come spiega Wikipedia, Bandera:

…era un politico ucraino e teorico dell’ala militante del Organizzazione dei nazionalisti ucraini di estrema destra e leader e ideologo degli ultranazionalisti ucraini.

E ancora:

Bandera rimane una figura molto controversa in Ucraina, con alcuni ucraini che lo salutano come un liberatore che ha combattuto contro gli stati sovietico, polacco e nazista mentre cercava di stabilire un’Ucraina indipendente, mentre altri ucraini così come Polonia e Russia lo condannano come fascista e criminale di guerra che fu, insieme ai suoi seguaci.

E per non farsi proprio mancare nulla:

Bandera e i suoi seguaci, similmente ai nazisti, sostenevano l’allevamento selettivo per creare una razza ucraina “pura”.

Tutte queste cose purtroppo in Ucraina non vengono raccontate con la stessa evidenza che gli viene data in occidente (o in Russia e Polonia). Esiste una parte della popolazione che lo venera al punto da riscriverne la storia eliminandone tutti i lati negativi ed esaltandone solo quelli a favore dell’indipendenza del Paese.

Bandera morì a Monaco il 15 ottobre 1959, colpito da una pistola speciale in uso agli agenti del KGB, una pistola a fiale con cianuro di potassio. La magistratura tedesca nel 1961 decretò che a ucciderlo era stato Bohdan Stashynsky, agente segreto sovietico, dietro ordine di Krusciov e Shelepin.

Da sostenitori della corretta informazione riteniamo che questa cosa andasse raccontata, pur continuando e ritenere l’Ucraina Paese invaso e rimanendo in disaccordo con chi vorrebbe vederli come lo Stato che ha aggredito per primo in questa guerra, con tutta la narrazione sul Donbass che abbiamo già tentato di chiarire, una narrazione faziosa a favore della Russia.

Non credo di poter aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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