Oggi non trattiamo una bufala, o meglio sì, ma parliamo di una sbufalata che ho pubblicato qualche giorno fa. L’occasione per riparlarne è il post su Facebook di un medico omeopata (che chiameremo Dott.Stefano).

Ve lo ricordate? Qualche giorno fa vi ho raccontato dello studio australiano circa l’inefficacia dell’omeopatia, studio che qualcuno diceva sarebbe stato smentito da una precedente ricerca. Dott. Stefano evidentemente non legge BUTAC, e neppure Dottore ma è vero che?, Si limita a riportare cose che evidentemente ha letto da altre parti, senza approfondire. Il post in questione partendo da una critica al libro del prof. Roberto Burioni riporta:

Il prof. Roberto Burioni nel suo libro mira a demolire l’Omeopatia sostenendo che che essa si basi oggettivamente su una teoria che poteva avere un senso duecento anni fa, ma che gli studi successivi hanno dimostrato essere completamente sbagliata.

Il professore porta a sostegno di tutto il suo pensiero lo studio del 2015 dell’Australian National Health and Medical Research Council (NHMRC), in cui si dichiarava che l’omeopatia non avesse alcuna efficacia terapeutica.
Queste conclusioni contraddicevano le posizioni, opposte, sostenute dalla stessa NHMRC nel 2012, ma che NON erano state pubblicate.

Recentemente (agosto 2019) la giustizia australiana ha dichiarato che gli studi del 2015 erano stati falsati e che Peter Brooks, presidente della commissione, aveva dichiarato il falso, commettendo un reato penale.
Ben prima dell’agosto 2019 Burioni scriveva post in cui, poco elegantemente, dichiarava che avrebbe dato “legnate non diluite” ai medici omeopatici.

La “legnata”, metaforicamente parlando, però è tutta per lui. Proprio la prova principe del suo libro (purtroppo pubblicato poco prima che la sentenza fosse resa nota), è stata dichiarata una truffa dal tribunale australiano.

Che sfortuna!
Peccato soprattutto per tutti quegli alberi che sono stati sacrificati per niente.
Alla prossima.

Come vi avevo spiegato nel precedente articolo le cose non stanno così:

in Australia è stato pubblicato nel 2015 uno studio che spiegava che non esistono ad oggi condizioni mediche per cui è dimostrato che l’omeopatia abbia efficacia. Lo studio del 2015 rispetta tutti i criteri richiesti per essere considerato una pubblicazione scientificamente attendibile. Nel 2012 un precedente lavoro era stato commissionato senza che sia mai stato portato a termine. Siccome l’omeopatica australiana si è risentita di questa mancanza, la CEO del Servizio Sanitario Nazionale ha scelto di pubblicare quello studio spiegando però che, a differenza dell’altro, non rispetta i criteri richiesti perché sia ritenuto scientificamente corretto da parte del loro Servizio Sanitario. È lo studio che sostiene l’omeopatia a presentare errori procedurali e ad essere incompleto, non quello del 2015, bensì quello del 2012.

Ma non è di questo che voglio parlare oggi. Il medico in questione fa una precisa serie di affermazioni nel suo post.

la giustizia australiana ha dichiarato che gli studi del 2015 erano stati falsati e che Peter Brooks, presidente della commissione, aveva dichiarato il falso, commettendo un reato penale.

Nei commenti qualcuno chiede traccia di un sentenza, visto che il medico parla di “giustizia australiana” e “reato penale” ci sarà traccia di quanto affermato no?

L’unico link che viene dato è quello di cui avevo già parlato in precedente articolo, rimanda a un articolo su un sito australiano dedicato all’omeopatia. Non è un link a una pagina del Ministero della Giustizia, o a documentazioni ufficiali. Detto ciò, su quel sito non si afferma affatto che la Giustizia australiana abbia affermato che il Ministero della salute abbia commesso un “reato penale”. Non è molto chiaro dove il Dott. Stefano abbia estrapolato quest’informazione. L’unico link che viene riportato è allo stesso .pdf di cui parlavo nel vecchio articolo. Il .pdf è vero, ma, come già detto, non riporta quanto viene affermato. Ma andiamo avanti nei commenti. Non ve li riporto tutti, salto per farvi capire come stiano andando le cose. Più di uno dei commentatori, che chiedono tracce di questo reato, lamenta che i commenti vengono sistematicamente cancellati.

Nulla di vietato, sia chiaro, ciascuno è padrone della propria bacheca. Anche se ritengo che la richiesta di avere qualche documentazione più precisa non sia sciocca. Qualcuno finalmente risponde e porta dei link, ma c’è un piccolo problema, si tratta di siti che imitano il Servizio Sanitario Nazionale Australiano, non siti ufficiali, ma chiaramente gestiti dai sostenitori della stessa omeopatia di cui si sta dibattendo.

Vorrei che guardaste con me come viene sfruttata la cosa, il sito che viene linkato è:

http://www.nhmrchomeopathy.com/

Il sito del servizio sanitario nazionale australiano invece con la pagina dedicata all’omeopatia è questo:

https://www.nhmrc.gov.au/about-us/publications/homeopathy

Entrambi NHRMC, ma uno è un sito ufficiale dell’autorità australiana, l’altro è un dominio commerciale, come può essere BUTAC. Curiosa la scelta, chissà come mai.

Sotto al post arriva anche un noto medico omeopata, che chiameremo per semplicità Dott. Paolo:

Complimenti, io mi sono impegnato troppo a demolire le sue chiamiamole idee, bastava un post breve ed efficace come questo. Probabilmente non meritava di più…

A Stefano (commentatore) che chiede ancora una volta un link il Dott. Stefano risponde con sagace ironia:

mi sembra uno di quei funghetti della pelle che non ti lasciano mai, dando fastidio e prurito.
Legga e si informi, i link li ho messi.
Non è mia intenzione convincerla, si curi come desidera, faccia come crede, a me non interessa nulla.
Ora che le ho risposto, può continuare a condurre la sua esistenza sereno e felice evitando, se le riesce, di inquinare la nostra.

Nella risposta non è presente alcun link come potete notare, gli unici che continuano a girare sono quelli al sito che imita nell’url quello ufficiale del Servizio Sanitario Nazionale.

Io mi domando: ci sono due medici che difendono un tipo di cura che loro ritengono seria, perché non lo fanno con serietà? Facendo corretta informazione, dando link che rimandino alle pagine ufficiali. Il continuo rimandare a link non verificati, il continuo sostenere che le prove sono state date, quando non è così, a me fa pensare più a adulteri colti sul fatto che continuano a negare l’evidenza.

Ma è ovviamente un mio problema.

Quello che però m’interessa riportare è che tra i seguaci del Dott.Stefano circola quella che è una notizia decisamente disinformativa. Mi spiego meglio: più d’un commentatore riporta l’affermazione che quello del 2015 sia un singolo studio, e che nessun serio scienziato si permetterebbe di basare un libro su un singolo studio. Ma qui casca l’asino, per dare addosso al Prof. Burioni evidentemente nessuno ha verificato cosa sia lo studio australiano del 2015. Non si tratta di un singolo studio, ma di una review su 225 singoli studi (peer reviewed) intrapresi nel corso degli ultimi anni. Quindi si tratta di un’analisi basata su 225 studi verificati che porta alla conclusione di cui sopra, ovvero che:

sulla base della valutazione delle prove dell’efficacia dell’omeopatia, l’NHMRC rivela che non esistono condizioni di salute per le quali vi siano prove affidabili che l’omeopatia sia efficace

Non credo sia necessario aggiungere altro.
maicolengel at butac punto it
Se ti è piaciuto l’articolo, sostienici su Patreon o su PayPal! Può bastare anche il costo di un caffè!