…e poi boh??? – Carcinoma Epatico Vol.1
PREMESSA
Due piccole premesse appaiono ora doverose, che vi prego di tenere a mente sempre ad ogni frase che leggerete.
La prima. Sono davvero molto contenta che questo signore sia a tutt’oggi vivo e stia decisamente meglio di qualche anno fa.
La seconda. Io non sono un medico, non sono un oncologo e nemmeno una ricercatrice. Sono una persona dotata di una buona cultura scientifica, con una laurea in materie scientifiche, una grande curiosità verso tutto ciò che è scienza e medicina e grazie ai miei studi e al mio lavoro riesco a capire più cose di medicina di quanto non possa fare un architetto o un avvocato.
Sono più scettica di San Tommaso: “se non vedo, non credo”. Spesso dubito anche di ciò che vedono i miei occhi. A volte sovrastimo le mie capacità e la mia intelligenza, ma mi ritengo una persona in grado di ragionare e comprendere.
Rimane il fatto che non sono un medico, per cui non me ne vogliano i medici che leggeranno questo articolo: li invito a commentare e a confutare ogni singola parola che leggeranno.
Quanto ai lettori, sappiate che questo articolo sarà molto lungo, al momento in cui scrivo (25 aprile) non so nemmeno se sarà in una parte soltanto o in più parti, data la vastità degli argomenti da trattare. Invito anche voi lettori a commentare con moderazione e buona educazione, sempre e solo dopo aver letto tutto l’articolo. Non fate come i classici condivisori ossessivo-compulsivi che impestano le bacheche di Facebook non appena leggono il titolo. Riflettete. BUTAC nasce e serve anche a questo scopo.
Ah, ovviamente scusatemi se nel corso dell’articolo mi sono lasciata andare a qualche francesismo.
NOTA DALLA REDAZIONE
L’articolo di Thunderstruck è bellissimo, e lunghissimo, e tocca svariate fuffe mediche, pertanto abbiamo deciso di dividerlo in 4 capitoli, “l’opera” è così suddivisa:
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… e poi boh, a un certo punto nei commenti Facebook sulla pagina BUTAC ti trovi il sito di “Carcinoma epatico”. La storia di quest’uomo è quella di tanti che purtroppo lottano quotidianamente per la sopravvivenza al cancro. Nel suo caso, quello diagnosticato è un “carcinoma epatico scarsamente differenziato con grado di proliferazione del 40%”. Prima di capire cosa sia questo “mostro”, diamo una rapida occhiata al quadro clinico iniziale di quest uomo.
Come da sua stessa affermazione,
[i]o mi nutrivo malissimo, una cosa vergognosa, mangiavo molta carne, mi somministravo quantità industriali di insaccati, scatolame, fritture, bevevo come una spugna, birra, vino, grappa, gin, rum., di contro non toccavo frutta e verdura, non esistevano nella mia alimentazione….
Qui potete leggere un referto che mette ben in evidenza la sua “origine”: epatite cronica. Qui si legge bene che oltre ad avere un’epatite cronica, è anche cirrotico.
Ora che avete gli strumenti giusti per capire l’anamnesi di questa persona, proseguiamo quanto ho scritto sopra. Questo sito ci spiega in maniera semplice cos’è un tumore primitivo, che altro non è se non il tumore primario, quello da cui possono avere origini le metastasi, altri tumori in sedi diverse da quelle di partenza.
Il tumore primitivo può diffondersi nell’organismo dando origine ad altri tumori chiamati metastasi. L’insorgenza delle metastasi rappresenta il problema clinicamente più rilevante perché, rispetto al tumore primitivo, queste sono difficilmente aggredibili chirurgicamente e spesso maggiormente resistenti alla terapia.
Tutti gli organi possono essere oggetto di metastasi tuttavia alcuni organi sono bersagli elettivi: il fegato, il polmone, le ossa, il cervello e i linfonodi.
Il tumore primitivo può diffondere le metastasi attraverso quattro vie: il sangue, il sistema linfatico, per semplice diffusione nei tessuti vicini al tumore e, in rari casi, attraverso i nervi periferici.
Non tutti i tumori danno metastasi e tale fenomeno dipende da numerosi fattori che rimangono tuttora ignoti e sono oggetto di studio. Tuttavia le tappe più significative del processo sono già state descritte.
Una risposta del prof. Veronesi, che potete trovare per intero qui, ci spiega invece cosa significa “scarsamente differenziato”. La differenziazione di una cellula è quel processo che la porta ad acquisire, durante la sua vita, una particolare struttura necessaria per svolgere determinate funzioni. Nel caso del fegato, le cellule caratterizzanti sono dette epatociti e sono specializzate tra l’altro nella detossificazione di tossine, per esempio l’etanolo, oltre ad altre importanti funzioni metaboliche.
Le cellule cancerose, al contrario, quando crescono e si moltiplicano diventano sempre meno differenziate, fino a perdere, mano a mano, tutte le caratteristiche e le funzioni specifiche che possedevano quando erano sane. Pertanto, quando si dice che un tumore ha cellule “ben differenziate” significa che è composto da cellule ancora abbastanza simili a quelle sane dell’organo nel quale il tumore si è sviluppato. La capacità proliferativa delle cellule cancerose, infatti, è inversamente proporzionale al loro grado di differenziazione, vale a dire che a un grado di differenziazione alto corrisponde una bassa aggressività del tumore e, viceversa, a un grado di differenziazione basso corrisponde un’alta aggressività. In una scala da uno a quattro, una neoplasia maligna può essere ben differenziata (G1), moderatamente differenziata (G2), scarsamente differenziata (G3), indifferenziata (G4).
I principali fattori di rischio collegati all’insorgenza del cancro del fegato primitivo sono:
- epatite virale B e C;
- alcolismo;
- cirrosi
- esposizione a tossine;
- assunzione di steroidi anabolizzanti;
- disordini metabolici (innalzamento dei livelli di colesterolo e trigliceridi, intolleranza glucidica)
Ho evidenziato i primi tre poiché lui era cirrotico, affetto da epatite cronica e con una storia di abuso di alcolici. Che il suo quadro clinico potesse evolvere in un carcinoma era quasi scritto.
In questo sito possiamo trovare una descrizione molto tecnica e dettagliata del carcinoma epatico. Wikipedia ci viene in aiuto per spiegarci cosa è una linfoadenomegalia, termine che ritroviamo spesso nel suo sito insieme a linfoadenopatia.
Quando i linfonodi raggiungono un diametro di almeno 2 cm, l’ingrandimento è considerato francamente patologico e si parla di “linfoadenomegalia”. Tale evento è meno frequente rispetto alla comune linfoadenopatia.
Posta così, lui è stato molto fortunato: il carcinoma era in un segmento del fegato e di dimensioni tali da poter esser operato. L’operazione è stata eseguita con successo nel 2012. Tralascio tutto il decorso clinico, ma se siete interessati potrete leggerlo tutto sul suo sito.
Nel 2013, pochi mesi dopo l’operazione, riceve il referto istologico dei linfonodi: la diagnosi ultima parla di
[p]resenze multiple di adenopatie in sede retrocrurale (diam max 24*22mm) ed in sede retroperitoneale (diam max 23*30mm) in sede intraortocavale.
Quindi abbiamo anche 3 linfonodi ingrossati. Non è “un morto che cammina con metastasi in tutto il sistema linfatico”, come lui si autodefinisce. Ad ogni modo, di sua spontanea volontà rifiuta il protocollo terapeutico propostogli dal suo oncologo, il Sorafenib, e decide di curarsi a modo suo.
Oltre ad assumere, come si legge nei referti, il Synchrolevels – integratore estratto dallo zebrafish – questo signore decide di adottare uno stile di vita più sano ed equilibrato. Su PubMed ho trovato un solo articolo che parla dell’estratto di zebrafish in associazione con il Sorafenib…
… un momento, ma il Sorafenib non è il farmaco che denigra così tanto in tutto il suo sito? Certo, ognuno è libero di curarsi come meglio crede, ma indurre nel lettore l’idea che il farmaco tradizionale proprio non serva a nulla e sia solo dannoso è sbagliato! Ci sarà un motivo se su PubMed ci sono 1679 articoli che parlano del Sorafenib e uno solo del Synchrolevels. In compenso ne abbiamo 2353 sullo zebrafish (parole chiave: zebrafish and cancer).
Ecco, donna di poca fede, quel pesciolino è utile! È utile soprattutto perché
Major efforts have been made to develop zebrafish (Danio rerio) as a model system to study the pathways regulating hepatic growth during liver development and regeneration. Zebrafish offer unique advantages over other vertebrates including in vivo imaging at cellular resolution and the capacity for large-scale chemical and genetic screens.
Sono stati fatti grandi sforzi per sviluppare “zebrafish” (Danio rerio) come sistema modello per studiare i percorsi che regolano la crescita epatica durante lo sviluppo e la rigenerazione del fegato. Zebrafish offre vantaggi unici rispetto ad altri vertebrati, tra cui in vivo imaging a risoluzione cellulare e la capacità su vasta scala di screening chimici e genetici.
Non credo di dover aggiungere altro. Questi i risultati dell’ultimo controllo effettuato.
Dimensionalmente immodificate le note linfoadenopatie presenti.
È ancora vivo, sta bene, ha le sue linfoadenopatie che in questi tre anni hanno subito qualche lieve ridimensionamento… ma che sono sempre presenti. Ricordate cosa diceva il primo referto poche righe sopra? Vedete per caso le parole mediastino/mediastiniche? No. E allora per quale motivo sul sito ha scritto (sic!):
DA NON CREDERE AMICI, LE LINFO ADENOPATIE MEDIASTINICHE SONO SPARITE, NEL CAVO ILARE, TRA I DUE POLMONI, LUNGO LA TRACHEA, NON HO PIU’ CANCRO…. ????
Va be’, resto sempre contenta per lui. Sono invece un po’ meno contenta della piega che in questi anni ha preso il suo sito.
Non sembra, ma lo seguo da almeno un anno e mezzo. Inizialmente sembrava la testimonianza di una persona che ha deciso di combattere. Ha tirato fuori la voglia di vivere pur rifiutando le terapie convenzionali, scelta che reputo legittima perché non andava a discapito di altre persone.
Poi si è fatto prendere la mano dalle terapie non convenzionali. Collegamenti non solo a terapie alternative, ma anche a siti disinformativi; siti di antivaccinisti, omeopati, naturopati, chi più ne ha più ne metta. Il tutto condito da continui attacchi verso lo Stato che a detta sua lo ha abbandonato perché non ha scelto la terapia convenzionale.
E no. Lo Stato non lo ha abbandonato. Lo si vede in ogni singolo referto che mette sul sito. “Esenzione 048” vuol dire “esente per patologia dal pagare qualsiasi tipo di prestazione sanitaria che possa essere correlata con il cancro“. Dal 2012 a oggi ha fatto una TAC ogni tre mesi, alcune eseguite sia con mezzo di contrasto che senza, quindi doppie; esami del sangue ogni mese, svariati esami delle urine; visite specialistiche. Tutto a carico dello Stato.
Ovviamente lo Stato non può certo passare gli integratori che prende, non essendo farmaci ma appunto integratori o preparati omeopatici, o i fitoterapici. E di sicuro non penserà che gli passi il macchinario per la sauna portatile, o quello per l’acqua Kangen, o tutti gli elettrodomestici che ha comprato. Addirittura le verdure biologiche!
Che diamine! Se lo Stato lo avesse abbandonato, avrebbe dovuto pagarsi tutte le visite e gli esami. Invece dovresti ringraziare chi paga le tasse che coprono l’esenzione!
Se diamo un’occhiata alla sua libreria, troviamo un concentrato di cazzate. Nessun trattato di oncologia, nessun libro di anatomia, né di fisiologia, patologia o biochimica. Solo merdate come The China Study (compreso il DVD), l’argento colloidale, la dieta senza muco; il metodo Gerson, il fungo dell’immortalità, l’acqua alcalina; “Guariti dal cancro senza chemio”, “Il Miracolo del pH Alcalino” (AAAARRRRRGH!), “Guarire il fegato con il lavaggio epatico”, “Intestino libero” e molti altri ancora. Noto che manca il libro della dieta al limone e del bicarbonato, ma conto che lo introdurrà presto!
Per carità, ognuno è libero di leggere quello che gli pare, ma io vieterei la vendita di tali stronzate a prescindere. Si corre il rischio di avere un esercito di “laureati in Medicina” all’Università della Bufala.
Ho sfogliato in libreria alcune di queste perle di saggezza. Ce ne fosse una, non dico tanto, una; una che dicesse come è fatto il corpo umano, come funziona davvero. Anni di studio di anatomia, fisiologia, biochimica, patologia buttati, nel cesso. Ad averlo saputo prima, avrei fatto risparmiare ai miei genitori i soldi dei testi e delle tasse universitarie a favore della scrittura di un bel libro. Già ho in mente il titolo: “Guarire tutti i mali con il succo di melograno proveniente dalla Turchia”.
Sarei ricchissima.
Thunderstruck
(continua…)