I hacked your pc and email

Qualcuno sostiene di essere entrato nella tua posta e di essere in possesso di filmati privati. Che fare?

Le falle di alcuni sistemi portano a mail come quella che ci avete segnalato in tanti, e che anche io ho ricevuto su uno dei miei account. In pratica qualcuno è riuscito a entrare in possesso di password e username di alcuni servizi di posta, tra cui (nel mio caso) Fastweb, e sulla base di quei dati sta inviando a tutti gli indirizzi “bucati” una mail (che arriva dal nostro stesso indirizzo di posta) che comincia così:

What happened here?
About a few months ago, I gained access to your devices. I started tracking your online activity.
I hacked into your computer and accessed your email: michelangeloYYYYYYY@fastwebnet.it. I would like to point out that I was able to log into your email easily.

Your password: XXXYYY

Dopo averci informato sui vari sistemi usati per hackerare il nostro PC, la mail passa a spiegarci il come mai ci scrivono:

In gathering information about you, I discovered that you are a big fan of adult websites
You really enjoy visiting porn sites, watching videos and pleasuring yourself.
Well, I managed to record some of your dirty scenes that show you masturbating and reaching orgasm.

E il signor hacker qui scivola sulla cosiddetta buccia di banana: il PC dove sostiene di essere entrato è un fisso, senza webcam di sorta, impossibile per chiunque fare video da lì. Poco dopo ci spiega cosa vuole in cambio dei suoi servigi:

Let’s solve this problem this way:

You transfer me $400 (USD) (In Bitcoin equivalent at the exchange rate at the time of transfer), and as soon as the transfer is received, I will immediately delete all these records, your data from my servers. After that we will forget about each other. I also promise to deactivate and remove all malware from your devices.

Ovviamente se pagherete qualsivoglia somma a un soggetto come questo figuriamoci se mollerà l’osso: lui capirà che siete suggestionabili e non smetterà di chiedere. Che è poi la stessa identica cosa che abbiamo visto nella serie su Wanna Marchi di cui parlavamo due settimane fa. Wanna spiegava alle telecamere che lei voleva avere il controllo totale su chi chiamava per comperare i suoi prodotti. Perché da brava imbonitrice televisiva sapeva che quelle persone, come si sono fidate a comperare la crema che ringiovanisce, compreranno anche lo scioglipancia, il talismano e tutto il resto.

Ecco, il finto hacker è come Wanna, ha fatto la sua mossa, ora attende la nostra. Nel mio caso mi limito a cestinare la mail, ma i dati ci raccontano che sono tanti quelli che invece ci cascano. La CNBC a marzo 2022 riportava che:

people younger than 20 had the biggest year-over-year increase in fraud reports between 2019 and 2020. The 23,186 young people who reported fraud represented an 116% increase from the previous year. Their collective losses totaled about $70.98 million, or about $3,000 per person, in 2020.

Solo negli Stati Uniti i giovani sotto ai vent’anni hanno perso circa 70 milioni di dollari in truffe varie tra il 2019 e il 2020. Poi, andando avanti con l’età, si scopre che:
Roughly 105,000 individuals 60 and older reported a combined $966 million in losses, averaging more than $9,100 per person. But it was those in their 50s who had the highest losses, with an average of $9,864 each.
Gli ultrasessantenni hanno denunciato lo stesso genere di truffe, ma in questa fascia d’età il danno è peggiore. Si parla di circa 9864 dollari a testa, per un totale di quasi 1 miliardo. Tutto questo nei soli Stati Uniti.

Come non mi stancherò mai di ripetere, queste persone sono solo vittime che andrebbero aiutate a non cascarci, tramite campagne informative e magari percorsi scolastici fatti ad hoc, ma tra chi (anche tra voi che leggete) pensa che se lo meritino e chi non ha la più pallida idea della portata del problema, qui non si fa praticamente nulla.

Speriamo in tempi migliori.

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