I cadaveri che si rianimano

Un video di dieci anni fa spacciato per attuale

La disinformazione inquina costantemente il discorso pubblico, soprattutto quando si tratta di argomenti delicati come i conflitti internazionali. La situazione tra Israele e Palestina non fa eccezione, infatti l’abbiamo vista ben presto diventare terreno fertile per la proliferazione di notizie false e fuorvianti. Questo articolo si propone di smascherare un esempio recente di disinformazione che riguarda un video in circolazione su piattaforme social come Facebook e Instagram.

L’ennesimo video

Recentemente, un video che mostra corpi coperti da lenzuoli ha fatto il giro delle piattaforme social. Viene affermato che il video sia una messa in scena palestinese per mostrare falsi cadaveri. Tuttavia, queste affermazioni sono completamente fuorvianti. Il video in questione risale infatti al 2013 e ritrae studenti durante una manifestazione al Cairo, studenti che stavano protestando contro l’esercito e la polizia egiziani.

Qui lo potete vedere caricato su YouTube, e diversi fact-checker indipendenti hanno confermato che le persone nel video sono studenti egiziani e non palestinesi, e che i fatti risalgono appunto ad almeno dieci anni fa.

Ecco uno screenshot per ulteriore verifica:

Invece il video viene condiviso come attuale, con post che danno a intendere che quelli mostrati siano preparativi per le riprese di Al Jazeera, dando appunto l’idea che quanto succede a Gaza sia tutto falso.

Questo non è l’unico caso. Sono numerose le fake news che riguardano il conflitto, da entrambe le parti. Per esempio, è stato smentito che bambini fossero stati decapitati, anche se è vero che ci sono stati decessi durante il primo assalto di Hamas. Allo stesso modo, era falso che l’ospedale di Gaza fosse stato colpito direttamente, sebbene la situazione sanitaria a Gaza sia effettivamente precaria.

Purtroppo, il dibattito pubblico spesso si basa più sul tifo politico che sui fatti. Questa tendenza non è limitata al conflitto israelo-palestinese; la stessa dinamica è osservabile in altri contesti, come il conflitto in Ucraina.

Concludendo

La disinformazione è dannosa per tutti, indipendentemente dalla fazione a cui si appartiene. Non importa da quale lato stiano i civili, loro sono sempre le vittime innocenti in questi conflitti. Una notizia falsa resta tale, indipendentemente da chi la diffonda. Difenderla perché porta acqua alla vostra causa significa essere parte del problema.

È responsabilità di tutti essere critici e diligenti nel verificare le informazioni prima di condividerle.

Mentre concludevamo l’articolo ci siamo accorti che della notizia si era appena occupata anche la redazione di Reuters, con un fact check che trovate qui. 

maicolengel at butac punto it

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