Il bambino con la pistola

BAMBINOPISTOLA

** AVVERTENZA **

L’articolo qui sotto riporta una mia opinione personale, non so nemmeno se condivisa dagli altri ragazzi di BUTAC, su una notizia che tra ieri e oggi è circolata moltissimo.

La notizia non è verificabile per ora in alcuna maniera, a meno che la Russia non ammetta di avere due agenti missing in action in territori controllati da ISIS. Chi fosse su BUTAC solo per sbufalate e sciocchezze varie, è invitato a cliccare su un altro articolo, magari questo.

C’è un video che gira. Un video crudo, orribile già nel suo concetto. Gira sul web accompagnato da questa notizia decisamente pesante: un bimbo di circa 10 anni, militante ISIS, avrebbe sparato a sangue freddo a due presunte spie russe. Il video dura circa 7 minuti ed è facilmente reperibile online. Molti canali hanno scelto di passarne una versione ridotta, altri se ne sono infischiati.

Quindi se il video esiste, la cosa è confermata perché siamo su BUTAC?

Il video esiste, come anche il bambino, che ora bambino non è più… sia che abbia ucciso quei due uomini, sia che non l’abbia fatto.

Che vuol dire “non l’abbia fatto”? Hai appena detto che il video esiste!

Il problema è proprio questo. Al momento in cui scrivo questo pezzo, nessuno è in grado di verificare con certezza la cosa. I veri esperti hanno il dubbio che si tratti “solo” di propaganda terroristica perché venga diffusa il più possibile. Spiazzare l’avversario, mettere paura, terrorizzare. Chi non avrebbe paura di un esercito con l’aspetto di bimbi di 10 anni? Con che forza si possono affrontare? Con che coraggio si possono uccidere?

Che colpa ne hanno loro?

Più quel video gira, più circolano le immagini; più le immagini circolano, più i cuori delle persone saranno in subbuglio; più i cuori saranno in subbuglio, più aumenteranno la paura e l’ignoranza. Questo è ciò che vuole ISIS, questo è ciò che non dovremmo mostrare. La notizia tanto di per sé è inesistente, mancando tutte e 5 le W del giornalismo. Non si sa chi siano i due presunti morti, non si sa dove sia successo – Siria, Iraq, ognuno dice la sua. Il bambino è apparso in altri video, sempre di propaganda, sempre con colonna sonora e montaggio impeccabile.

Poco importa che si tratti di fatti veri o meno: più li si mostra, più si è fatto lo scopo del nemico – spargere paura. Il terrorismo vive di questo. È felice se i giornali nostrani aprono con queste immagini; gode quando i siti che vogliono mostrare “il lato oscuro dell’immigrazione” mostrano le loro immagini.
Vi ricordate come reagì l’America dopo l’11 Settembre? I vari show in città riaprirono i battenti il prima possibile, i tantissimi late night show televisivi sdoganarono il black humour, che più nero non si può; reagirono ridendo in faccia al terrore, rialzandosi con più forza. L’Europa e i giornalisti europei dovrebbero fare lo stesso: reagire alla strage di Parigi e a tutta la propaganda ISIS con una spinta in avanti.
Non chiudiamo le nostre frontiere, non incolpiamo il trattato di Schengen: l’avremmo data vinta a chi ci vuole nel terrore. Smettiamo di passare notizie non confermate come questa, cerchiamo di dare solo quelle reali con fonti e verifiche. Il resto lasciamolo a chi fa di tutto questo solo una lotta politica, gentaglia che non fa che spargere odio di volta in volta verso un nemico diverso. Noi persone razionali, giornalisti, blogger, lettori; noi tutti uniti, evitiamo di dare voce al terrorismo. Cerchiamo di unire i nostri sforzi verso un mondo scevro d’odio e colmo di fratellanza, tra razze ed etnie.

Le guerre che partono da differenze religiose devono tornare ad essere una cosa del passato, combattere per una fede in una divinità intangibile e improvabile è da stolti.

 Avere fede non va sminuito, ma spargere sangue in nome di una fede è davvero imbecille.

Qualcuno diceva che la penna ne ferisce più della spada. Credo che se i giornali europei iniziassero ad usare le loro brillanti penne per fare vero giornalismo, lasciando la propaganda agli altri, si stuferebbero presto di girare video che nessuno fila. Ovvio che Con questo non risolveremmo il problema ISIS, ma perlomeno non daremmo la soddisfazione a quei mostri di vederci ancora più spaventati di quanto sia necessario. La politica del terrore non paga, mai.

Come detto ad inizio articolo non volevo mostrare nulla di quel video, ma vorrei portarvi verso alcune testate che spiegano davvero i dubbi sul video. Ovviamente nel farlo linkano alle immagini e al video stesso per dovere di cronaca, che io ho scelto di non mostrarvi in questo sito.

Siate razionali, sempre.

Vocativ

The Indipendent

MondoNews

Channel4

maicolengel