Il pignoramento della prima casa

pignormentoprimacasa

Ogni volta che devo cercare qualcosa sul sito della Camera o del Senato mi viene un po’ di orticaria, ma dato che c’è gente che si straccia le vesti a proposito del nuovo atto dispotico del Governo sulla questione pignoramento della prima casa, ho deciso di vederci un poco più chiaro, soprattutto dopo che ci hanno segnalato questo moderato e ben equilibrato (sarcasm) articolo
infiltrato

Follia di Stato, il Governo Renzi si oppone allo stop sul pignoramento prima casa
Nel pieno della crisi Greca il Governo Renzi commette l’ennesima follia, opponendosi allo stop sul pignoramento prima casa. Ecco cosa succede nel nostro Parlamento.

Cosa c’entri la crisi Greca non mi è ben chiaro, ma andiamo oltre

Nel pieno della crisi greca il Governo Renzi ha pensato bene di opporsi all’impignorabilità della prima casa, bocciando – nel dettaglio – la mozione presentata dal Movimento 5 Stelle che prevedeva “la sospensione per 36 mesi della procedura espropriativa immobiliare” qualora “l’immobile non sia sottoposto a sequestro e a confisca in attuazione della legislazione contro la criminalità organizzata” e l’assunzione di “iniziative per prevedere, al contempo, l’istituzione di un fondo, con dotazione annua di almeno dieci milioni di euro, per la remunerazione degli interessi ai creditori“.
Il governo e la maggioranza – spiegano i deputati del M5S (tutti insieme?)hanno votato contro la nostra mozione a protezione della prima casa. Avevamo chiesto la sospensione per 36 mesi delle espropriazioni immobiliari e l’istituzione di un fondo da dieci milioni di euro, a favore dei loro creditori, che avrebbe salvaguardato oltre undicimila famiglie che, già da domani, possono trovarsi in mezzo ad una strada. Invece si è preferito dare dieci milioni di euro al porto di Molfetta per fare un favore al senatore Azzollini su cui pende una richiesta di arresto. Rinunciando ad un F35 si potrebbero salvare 144mila famiglie, con i debiti del giornale l’Unità, pari a 95 milioni di euro, si potrebbero salvare 105mila famiglie. Il no significa che a questo governo non importa nulla delle famiglie italiane“.

Il pignoramento della prima casa è un argomento delicato e senza dubbio importante. In generale le notizie su votazioni, emendamenti e leggi vengono riportate in maniera scarna, imprecisa e, come è chiaro poco sopra, a volte in maniera non imparziale. L’attività della Camera nella giornata del 7 di Luglio la potete trovare qui. Le mozioni che sono state votate sono le seguenti

Ma sappiamo che cos’è una mozione? Da Wikipedia

La mozione parlamentare (generica) è uno strumento di indirizzo politico attraverso il quale la Camera o il Senato danno direttive al Governo sul comportamento da tenere o le misure da prendere per affrontare una determinata questione. È un atto politicamente rilevante ma che non comporta vincoli giuridici per il Governo che può assumersi la responsabilità politica di comportarsi diversamente dall’indirizzo indicato.
La mozione può essere presentata da un capogruppo o minimo di 10 deputati alla Camera, da un minimo di otto senatori al Senato.
La discussione in aula avviene in maniera simile a quella di una legge. Il testo della mozione viene discusso, possono essere presentati e votati gli emendamenti al testo iniziale e poi si svolge una votazione finale.

In sostanza dei gruppi di parlamentari suggeriscono al Governo le attività da svolgere, indirizzandolo verso una determinata direzione. “Non comporta vincoli giuridici per il Governo” significa che se anche una mozione viene approvata non significa che il Governo debba per forza seguirla alla lettera, neppure è obbligato a farci qualcosa. Che cosa è successo quindi? (Il Governo) Renzi si è opposto al blocco del pignoramento della prima casa? Il Governo ha accolto alcuni emendamenti e respinto altri, tra cui quello del M5S che proponeva il blocco per 36 mesi del pignoramento al ricorrere congiunto di specifiche condizioni.
Un concetto che deve essere chiaro è che se anche fosse stato approvato l’emendamento non è che sarebbe cambiato qualcosa nell’immediato e in nessun modo il Governo sarebbe vincolato a prendere in considerazione quanto approvato. Altra cosa che possiamo sapere è la risposta del sottosegretario che ha riposto per conto del Governo

Grazie, Presidente, prima di esprimere il parere, volevo solo brevemente sottolineare l’impegno del Governo nell’affrontare uno dei temi forse più difficili dal punto di vista economico e della crisi, che è quello della composizione delle crisi da sovraindebitamento e, in particolare, delle passività finanziarie delle famiglie per effetto del rallentamento nella dinamicità dei redditi; questioni, queste, che, oggi, purtroppo, molte delle nostre famiglie conoscono.
Quindi, il Governo si è posto questo problema, con l’ultimo decreto-legge n. 83 del 2015 ha dato un segnale anche dal punto di vista normativo e Governo e Parlamento hanno individuato – lo volevo sottolineare anche in questa sede – negli ultimi anni una serie di misure che hanno considerato in modo particolare l’esigenza di assicurare il corretto bilanciamento degli interessi tra creditore e debitore, nel rispetto dei principi stabiliti dalla Costituzione e dall’ordinamento europeo.
Da ultimo, come dicevo poc’anzi, segnalo che con il decreto-legge n. 83 del 2015, avente ad oggetto misure urgenti in materia fallimentare, che attualmente è all’esame in sede di conversione in Commissione giustizia, qui alla Camera, sono state introdotte misure a favore delle famiglie in difficoltà. Questo è un punto davvero importante, che dimostra l’impegno del Governo e la sensibilità dal punto di vista, anche normativo, nell’affrontare il tema delle famiglie in difficoltà.
Quindi, vi sono misure in favore delle famiglie in difficoltà e, in particolare, con questo decreto-legge si consente al debitore di estinguere la propria obbligazione senza dover subire la vendita del proprio patrimonio immobiliare ed è stata introdotta la possibilità di versamento rateale delle somme stabilite dal giudice, laddove venga proposta istanza di conversione del pignoramento, ai sensi dell’articolo 495 del codice di procedura civile, estendendo una facoltà che, fino ad oggi, era prevista solo per l’esecuzione immobiliare.
Quindi, il Governo ha esteso questa facoltà anche alle procedure esecutive mobiliari, alleggerendo la pressione nei confronti delle famiglie in difficoltà, consentendodi rispettare i propri debiti, perché è giusto trovare un equilibrio tra debitore e creditore; è giusto tutelare il diritto di credito, ma nello stesso tempo consentire a chi è in difficoltà di rateizzare e, quindi, di adempiere a questo dovere, che ha dal punto di vista giuridico, dei tempi diversi, concordati chiaramente con il creditore e dimostrando una effettiva volontà di estinguere il proprio debito.
È stato inoltre ampliato il termine entro cui il debitore deve onorare la conversione, attraverso la previsione di 36 ratei mensili, in luogo dei 18 finora previsti, durante i quali l’esecuzione era sospesa.
Inoltre, nel garantire un diritto di difesa, con il medesimo decreto è stato inoltre previsto che il precetto debba contenere l’avvertimento che il debitore può, con l’ausilio di un organismo di composizione della crisi o di un professionista nominato dal giudice, porre rimedio alla situazione di sovraindebitamento concludendo con i creditori un accordo di composizione della crisi o proponendo agli stessi un piano del consumatore. Quindi, oggi, grazie a queste disposizioni, il debitore potrà avvalersi della procedura di esdebitazione, prevista dalla legge n. 3 del 2012, con l’ausilio di un organismo di composizione della crisi. Quindi, abbiamo guardato anche a quella fase, fuori dalla giurisdizione, di composizione bonaria, dove anche un organismo terzo possa intervenire e aiutare le parti a trovare questo punto di equilibrio, senza necessariamente iniziare un contenzioso, che allunga i tempi, aumenta i costi e ritarda la risposta di giustizia.

Il Decreto Legge 83 lo potete trovare sulla Gazzetta Ufficiale a questo link. Ora, a parte le novità introdotte con il DL 83, che potete trovare riassunte qui e qui, le mozioni del 7 Luglio non hanno di fatto cambiato nulla e non avrebbero modificato nulla lo stesso anche se approvate. Al momento la situazione sul pignoramento della prima casa è confusa comunque in quanto esiste l’Articolo 52 del DL 69/2013 dove dice chiaramente

non da’ corso all’espropriazione se l’unico immobile di proprieta’ del debitore, con esclusione delle abitazioni di lusso aventi le caratteristiche individuate dal decreto del Ministro per i lavori pubblici 2 agosto 1969, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 218 del 27 agosto 1969, e comunque dei fabbricati classificati nelle categorie catastali A/8 e A/9, e’ adibito ad uso abitativo e lo stesso vi risiede anagraficamente;

Come anche confermato dalla Sentenza-n -19270-2014 della Corte di Cassazione dove viene anche definita la retroattività della normativa, in contrasto a quella che era l’opinione del Governo.
Tutto chiaro? No? Bravi, benvenuti nella politica e nel caos dei decreti legge, sentenze e parlamentari che passano il tempo a far perdere tempo al parlamento con decine di mozioni che sono diverse di poche righe una dall’altra.
La bottom line è la seguente: il Governo non si è espresso a favore del pignoramento della prima casa, ma ha respinto un emendamento che congelasse per 36 mesi delle procedure espropriative (M5s) e un emendamento che prevedeva l’impignorabilità totale della prima casa di abitazione (Fratelli d’Italia).
Ma alla fine, cosa ha approvato il Governo? In buona sostanza il Governo si “impegnerebbe”

a valutare l’opportunità di istituire un osservatorio sul sovraindebitamento, con all’interno enti e soggetti sia pubblici sia privati, dotati di competenze e professionalità specifiche, in grado di monitorare adeguatamente gli aspetti giuridici, sociali ed economici del fenomeno, con specifico riferimento alle procedure di espropriazione di immobili adibiti ad abitazione principale, per individuare le strategie più corrette per contrastarlo efficacemente;
ad effettuare un attento monitoraggio sulla effettiva applicazione della legge n. 3 del 2012, al fine di valutarne l’efficacia e la necessità di eventuali correttivi;
ad effettuare un’analisi approfondita ed aggiornata al fine di definire le misure da mettere in campo per arginare il fenomeno dei pignoramenti degli immobili adibiti ad abitazione principale;
a procedere ad una verifica del progressivo stato di attuazione della legge 23 maggio 2014, n. 80, anche valutando l’opportunità di introdurre elementi correttivi ai fini di una maggiore efficacia e tutela delle fasce maggiormente in difficoltà per effetto della crisi economica, con specifico riferimento alla tutela dei nuclei familiari destinatari di provvedimenti di espropriazione di immobili adibiti ad abitazione principale.

Poco? Probabile. Criticabile? Certo. Sul fatto che questo sia un Governo forte che prende grandi decisioni c’è più di qualche dubbio, ma urlare e indicare tutto questo come un atto folle è forse un pochino tirato per i capelli.
A parte quei quattro gatti che indicheranno questo post come un spot del Governo, “perché oramai siamo un organo di partito”, in realtà volevo solo far capire quanto una notizia da 4 righe sia formata in realtà da tanti aspetti, oltre a dare tanti elementi perché possiate giudicare in autonomia.
 
PRECISAZIONE: Da qui in poi esprimo un mio parere personale
In chiusura vorrei dare risalto alla utilità di affermazioni come

Rinunciando ad un F35 si potrebbero salvare 144mila famiglie, con i debiti del giornale l’Unità, pari a 95 milioni di euro, si potrebbero salvare 105mila famiglie

E

è “vergognoso il voto contrario alla mozione sulla sospensione dell’espropriazione della prima casa”, che si potrebbe “cancellare se ci fosse il reddito di cittadinanza, un aiuto concreto a chi è in momentanea difficoltà

Queste frasi mi fanno venire in mente quanta confusione politica c’è in Italia se partiti chiaramente di destra nelle dichiarazioni e nei comportamenti sono dei così gran sostenitori di un assistenzialismo selvaggio (e intendo il reddito di cittadinanza, utopia assistenzialista)
 
Ricordatevi di amare col cuore, ma per tutto il resto di usare la testa.
neilperri @ butac.it
Se ti è piaciuto l’articolo, sostienici su Patreon o su PayPal! Può bastare anche il costo di un caffè!