La scuola olandese sottomette i bimbi ad Allah

scuola olandese

Questo era il titolo con cui Cristiano Magdi Allam ha commentato una fotografia di due anni fa. La foto ha due anni, l’articolo di Magdi solo pochi giorni (16 ottobre 2016). Il titolone in realtà viene ridimensionato nell’articolo di Allam, nessuno sottomette nessuno.

La visita alla moschea rientrava nel progetto «Altre culture». L’imam Maulana Tahier Wagid Hosain Noorani ha accolto calorosamente i bambini, ha risposto in modo divertente e comprensibile alle loro domande, ha fatto loro ripetere le lettere dell’alfabeto arabo, ovviamente ha elogiato l’islam quale religione di pace e di amore. Quindi ha mostrato loro come pregano i musulmani e, quasi come in un gioco, i bambini hanno voluto imitarlo.

I fatti

Una veloce ricerca online ci mostra l’intento di questa scuola olandese (un istituto di un paese, Vinkerbuut, da 300 abitanti in provincia di una città, Zwolle, da 120mila abitanti).

Wereldoriënterende vakken Het onderwijs in de wereldoriënterende bestaat uit vakken zoals aardrijkskunde, geschiedenis en natuuronderwijs. Maar ook de uitzendingen van Schooltv dragen hier voor een groot deel aan bij. Ons onderwijs op het gebied van wereldoriëntatie is erop gericht dat kinderen zich bewust worden van de wereld om zich heen, de natuur, de geschiedenis maar ook de verschillende culturen en landen. Er wordt dan ook aandacht geschonken aan het actuele nieuws.

Corsi esplorativi del mondo
Il corso è costituito da materie come geografia, la storia e l’educazione della natura. Ma anche sfruttare in i programmi della televisione scolastica (Schooltv) in buona parte. Il nostro insegnamento nel campo degli studi ambientali è orientato per fare si che i bambini diventino consapevoli del mondo che li circonda, la natura, storia, ma anche le diverse culture e paesi. Quindi particolare attenzione è dedicata alle ultime notizie.

Non c’è nessuna sottomissione, è un corso rivolto a bambini di una scuola che accoglie bimbi dai 4 ai 12 anni, la lezione in questione (del 2014) prevedeva la visita alla moschea della cittadina più vicina, si è trattata di una visita di poche ore all’interno di un programma molto più complesso.

Titolare come fa il Giornale è sbagliato, è mettere in evidenza un episodio di nessuna importanza nell’ambito di un corso scolastico volto proprio a imparare tradizioni e culture del mondo che ci circonda.


Le mie opinioni

Certo, siamo tutti d’accordo, se invece che una singola lezione si forse trattato di un vero corso di religione islamica imposto ai ragazzi allora potremmo parlare di sottomissione, se avessero eliminato la religione in toto dagli insegnamenti scolastici invece parlerei di conquista (ma questo è solo il mio personale parere).

L’articolo del Giornale si sarebbe dovuto concludere con le parole che vi ho riportato in testa all’articolo, non serviva null’altro, e invece:

Bambini e bambine che si sottomettono all’islam tra lo sguardo quasi divertito delle loro professoresse eccezionalmente ammesse in moschea senza velo. Le adulte che non partecipano al rito di iniziazione alla fede islamica, restando «fuori campo», ma che tuttavia hanno patrocinato e acconsentito alla resa dei propri figli all’islam, sembrano raffigurare la nostra Europa decadente e relativista che affida rassegnata e sconfitta il proprio futuro alla forza e al fascino del culto di Allah e alla venerazione di Maometto. Quest’immagine potrebbe passare alla Storia come uno dei momenti emblematici del processo di islamizzazione dell’Europa.

Perché invece questa foto che fece il giro del mondo nel 2010 come le vogliamo chiamare? Marketing?

scuola olandese
Le hostess che hanno partecipato ad una lezione sulla religione islamica e sul Corano tenuta dal colonnello Gheddafi presso l’accademia libica di Roma, nel 2010.  A ognuna è stata regalata una copia del Corano.

Come riportava la Repubblica nel 2010:

Centinaia di ragazze che hanno ascoltato per un’ora e mezzo il leader libico parlare di Islam e Corano. Per ognuna di loro in regalo una copia del libro sacro dei musulmani. Fuoriprogramma con tre hostess che si sono convertite all’Islam in una cerimonia celebrata dallo stesso Colonnello.

Sia chiaro, le hostess erano pagate, i bambini no. Ma i secondi non hanno subito una lezione di un’ora e mezza da parte di un dittatore libico, hanno ascoltato le parole delle loro insegnanti e si sono fatti guidare alla scoperta della moschea da quello che è l’equivalente del parroco, per una visita. Non trovo traccia di bimbi folgorati dalla religione islamica e convertiti sul luogo. Perché nel 2010 non era sottomissione ed oggi (anzi nel 2014) sì?

Il Giornale, a mio avviso, potrebbe chiamarsi Indignare per resistere, perché questo è l’unico modo in cui sono ormai capaci di accaparrarsi lettori, lettori che danno loro il sostentamento economico per continuare a indignare.

Giornalismo?

Un vero giornalista avrebbe verificato cosa sia questo progetto “Altre culture” per inquadrare il contesto in cui è avvenuta la simulazione di preghiera. Mentre invece l’articolo (tirato fuori non si capisce perché due anni dopo dai fatti – dico non si capisce il perché, ma in realtà lo sappiamo benissimo, argomento buono per indignare, risaltato fuori a causa di una bufala che è circolata quest’anno su territorio americano) se ne infischia di fare il benché minimo approfondimento, non c’è l’interesse di informare.

Mentre invece quella scuola olandese sta facendo quello che a noi non è stato permesso da ragazzi: conoscere le altre religioni, imparare a comprendere le somiglianze e le differenze, darci la possibilità, anche se solo per poche ore, di assorbire culture diverse dalle nostre. Purtroppo l’evento in questione era di così scarso interesse nel paese in cui è avvenuto che non si trovano tante tracce dei fatti, se non nel comunicato di una testata olandese ad ottobre 2014. In compenso negli anni successivi testate di dubbio gusto l’hanno sfruttata esattamente come ha fatto Cristiano Allam.

Lo so, non vi ho sbufalato nulla, a parte il titolone usato a effetto e le libere opinioni riportate da Allam l’articolo riportava in buona parte i fatti, ma a volte leggendo occorre anche imparare ad usare il cervello. Se la stessa foto avesse mostrato ragazzini indossare una Kippah o avessero un Tilaka disegnato sulla fronte vi sareste indignati ugualmente?

Imparare ad accettare che nel mondo ci sono diverse religioni, diverse civiltà che devono, per forza di cose, imparare a convivere è una necessità di questo millennio se non vogliamo finire a sterminarci gli uni con gli altri. Quella islamica non è una religione più violenta di altre, ed è l’altra grande religione mondiale, quindi cristiani e gli islamici devono trovare un’intesa, e il punto di partenza ideale sarebbe imparare a rispettarsi.

Concludendo

Sogno un mondo di razionali, dove le religioni siano relegate ad insegnamenti spirituali, senza che ci debba essere per forza una religione superiore alle altre, ma tutte facessero parte del background culturale dei singoli. Insegnare odio e seminare distruzione come fanno i terroristi daesh è sbagliato, come è sbagliato spingere la gente all’odio del diverso come fa Magdi Cristiano Allam.

maicolengel at butac punto it

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Questo articolo mamma è per te, che pur avendomi allevato da cattolico praticante non hai mai insistito perché seguissi le tue orme e mi hai lasciato sempre libero di pensare con la mia testa. Non farti condizionare da soggetti come Magdi Cristiano Allam, non lasciare che siano gli altri a giudicare e sentenziare in nome tuo. L’odio e la ghettizzazione non hanno mai portato nulla di buono.