Fare soldi con i regali di Natale
Il dropshipping anonimo, la beneficenza e l'arte della sòla!

Che nel giro dei disinformatori seriali esistano soggetti che per due spicci sono disposti a raccontarvi o vendervi qualsiasi cosa è noto. Il problema, oggi, è che grazie alla pubblicità sui social tutti sono buoni a fare soldi proponendo alle masse qualsivoglia idea regalo.
Abbiamo già visto i fantastici braccialetti che (non) seguono tartarughe e squali (e nemmeno gli orsi polari), oggi parliamo di ciondolini che dovrebbero aiutare a riforestare il pianeta.

Quest’immagine che vedete qui sopra circola sui social, noi l’abbiamo incrociata su Facebook. Nell’immagine oltre al koala da salvare vediamo una foresta in fiamme e tre ciondolini di diverso colore, ma simile fattura.
Dal sito Internet che paga per questi post sponsorizzati scopriamo che:
Siamo un’azienda italiana che ha il nobile scopo di favorire la riforestazione e diffondere la consapevolezza su queste tematiche specie tra i più giovani. Per ogni articolo acquistato sul nostro sito piantiamo un albero in Australia o in zone che necessitano in maggior misura.
Siamo di fronte al primo problema: se fossero un’azienda italiana dovrebbero avere in evidenza la loro Partita IVA visto che sono un sito di e-commerce, invece non la si trova da nessuna parte. Andando su WhoIs Domain Tools scopriamo che il sito esiste da un anno e mezzo, e che è stato registrato in forma anonima. Quindi impossibile risalire al proprietario del dominio. Ma perché un e-commerce dovrebbe sentire la necessità di coprire il nome di chi lo gestisce?
Sul sito ci dicono che i ciondoli (e tutti gli altri prodotti) sono al 100% fatti a mano. Oltre ai tre ciondolini che avete visto poco sopra, infatti, hanno altri prodotti in vendita:
Tutti scontati del 50%, perché gli anonimi venditori sono persone buone che fanno questo solo per l’amore dell’ambiente. Ma allora perché gli stessi identici prodotti li trovo su vari siti cinesi a prezzi decisamente inferiori? Anzi, in certi casi pure su Amazon.it:
Anche su Etsy vendono le lune con l’albero della vita, e le vendono a 13 euro in meno che su Pantaria:
Ma il peggio lo vediamo se cerchiamo sui classici siti cinesi, è lì che notiamo come il prezzo sia decisamente gonfiato, e quanto sia improbabile che l’oggetto sia davvero fatto a mano:
La collanina con l’albero che Pantaria vende a 25 euro si trova su AliExpress a 1,86 euro più 1,06 euro di spedizione; il ciondolo a forma di luna venduto a quasi 35 euro viene 5,55 euro, con spedizione gratuita. Certo, comprandone un singolo campione dalla Cina i tempi per la consegna sono eterni, ma spero che capiate anche voi che pagare la stessa identica cosa quasi venti volte tanto per averla subito non c’entra niente con l’avere a cuore l’ambiente.
C’è chi dirà: eh, ma loro lo vendono a quel prezzo perché piantano gli alberi con l’onlus One Tree Planted. Pagare quel prezzo per l’albero piantato vale la cifra. Ne siete sicuri? Avete provato a vedere quanto costano gli alberi di One Tree Planted?
Il claim del sito è “One dollar. One tree” letteralmente “Un dollaro per un albero”. Questo significa che se invece che comperare il ciondolo sul sito Pantaria lo comperate su un altro e-commerce tipo Amazon, come abbiamo visto, vi avanzano abbastanza soldi per comperare dieci alberi da piantare su One Tree Planted, ma ancora meglio, se non avete fretta e il ciondolo lo comperate da AliExpress, poi coi soldini risparmiati potete farne piantare ben ventitré, di alberi, una piccola foresta. Mica male, eh?
Lo so, a Natale capita di farsi prendere dall’ansia del regalo, e l’idea di farne uno che non sia solo un regalo ma anche un bel gesto per l’ambiente ci fa scaldare il cuore. Il problema è che probabilmente i soldini che paghiamo a Pantaria servono principalmente a gonfiare il portafoglio di qualche astuto dropshipper anonimo.
Non cascateci.
Detto ciò, non c’è nulla di illegale a vendere un prodotto a dieci o venti volte il suo valore, quello che troviamo eticamente scorretto è far leva sull’amore per l’ambiente, e dare a intendere di fare beneficenza. Mentre invece vendere sostenendo di essere un’azienda italiana, senza riportare la propria Partita IVA chiaramente visibile sul sito, quello sì, è illegale. Come lo è non riportare chi sia il responsabile del trattamento dati nel caso che decidiamo di acquistare qualcosa.
maicolengel at butac punto it
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