I contenuti rubati su Facebook

Come riciclare i contenuti creati da altri, senza che la piattaforma (ovviamente) alzi un dito

Ormai tutelare i contenuti creativi che vengono realizzati online è diventata una battaglia difficilissima da contrastare, specie quando piattaforme come Facebook se ne infischiano di chi per primo abbia pubblicato un contenuto.

Qualche giorno fa tra i video che Facebook mi proponeva me ne è apparso uno condiviso dalla pagina Positivo. Pagina che su Facebook riporta come descrizione della propria attività:

Condividiamo cose che sono importanti nel mondo. Cose che ispirano, cose che intrigano, e le cose che dovrebbero essere viste.

Positivo è una pagina social che fa capo a un sito web in lingua spagnola, UPSOCL.com. Nella pagina Facebook in italiano condividono contenuti vari, hanno quasi 800mila follower, con oltre 310mila like. Quindi siamo di fronte a una pagina social che smuove un discreto numero di interazioni.

Il video pubblicato il 12 luglio lo conoscevo già, o meglio conoscevo la versione originale pubblicata su YouTube da un creatore di contenuti che seguo da qualche anno: Harald Baldr. Questo è il video originale, pubblicato su YouTube il 24 agosto 2019:

 

Si tratta della denuncia pubblica di una truffa che viene fatta a Firenze – e in tante altre città d’arte in giro per l’Europa. In pratica ci sono dei personaggi che appoggiano le loro “opere d’arte” per terra, in aree pedonali, in maniera che per i passanti sia quasi impossibile non passarci sopra. Una volta che per sbaglio ne sfori una ti chiedono di pagare per il danno fatto. Positivo ha preso il video di Harald, l’ha tagliato (da un video di circa 8 minuti e 30 si è passati a uno da poco più di tre), e l’ha trasformato in un proprio contenuto. Nel testo usato per condividere il video stesso riportano:

“Il mio problema è che stai freg+ndo i turisti” 🤬
Quest’uomo andò in difesa di un turista a Firenze dopo esser stato vittima di una truffa per strada. Quando lo vide non potè contenersi e prima di ricorrere alla polizia si fece giustizia da solo.
Un eroe della cittá! 🤩
Seguici sul nostro canale di Youtube : http://bit.ly/yt-positivoit

Un generico “quest’uomo”, nemmeno la citazione del nome, quando Harald Baldr ha 2,31 milioni di iscritti al suo canale YouTube, e il video del 2019 è stato visualizzato da oltre 6 milioni di persone. Per Harald è lavoro, il suo stipendio è la monetizzazione derivante dai suoi video. Quello che ha fatto la pagina Facebook Positivo (e relativo canale YouTube) è come rubargli dei soldi. Su Facebook il video tagliato e condiviso da Positivo ha avuto 3,4 milioni di visualizzazioni, se la piattaforma fosse gestita nella maniera corretta la pagina andrebbe chiusa definitivamente, anche perché io mi sono accorto di questo contenuto creativo rubato ad altri, ma è evidente che praticamente tutti i contenuti pubblicati da Positivo hanno altra fonte che non viene quasi mai citata e men che meno linkata. Sia chiaro, nel video su facebook di Positivo è rimasto il richiamo al canale YouTube di Harald, in alto a sinistra, ma senza che Positivo spieghi mai di chi si tratti, e che il video ha due anni.

Perché ci tengo a parlare di Harald Baldr e difenderne la produzione? Perché lo seguo da quattro anni, essendomi appassionato ai suoi contenuti sui viaggi, ma da quando è scoppiata la guerra in Ucraina e lui ha cambiato stile di molti suoi video lo apprezzo ancora di più: invito anche voi a fare un giro almeno sulla sua pagina IG.

PS: a quanto ne sappiamo la truffa (che viene fatta anche a Bologna nella zona di piazza Maggiore/via Indipendenza) va avanti ancora oggi.

Non credo di poter aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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