Wikipedia e il rogo di Odessa

Facciamo chiarezza sui (pochi) fatti accertati

Alcuni di voi mi hanno segnalato dei post che stanno circolando dando a intendere cose che non sono corrette. I post circolano tutti con la stessa immagine di accompagnamento, questa:

I post con cui gira riportano un testo simile a questo:

Wikipedia, la voce libera di cambiare la realtà

Nell’immagine allegata si vede la pagina italiana dedicata al Rogo di Odessa in due versioni, una evidentemente ritenuta quella corretta da chi condivide il post, e un’altra che sarebbe quella modificata per “cambiare la realtà”.

Si tratta evidentemente di post scritti da soggetti che non hanno la più pallida idea di come funzioni Wikipedia o, nel caso del post che ho visto io, di profili devoti a una specifica narrazione dei fatti, quella che vede Putin avere tutte le ragioni per attaccare l’Ucraina.

Partiamo dai fatti, quelli sicuri: a Odessa il 2 maggio 2014 ci furono scontri tra ucraini nazionalisti e separatisti filo-russi. O meglio, il 2 maggio 2014, nel corso di quegli scontri, tra le tante cose che sono successe, scoppiò un’incendio presso la Casa dei Sindacati di Odessa.

Cosa si sa dell’incendio?

Poco, l’unica voce che ritengo super partes condivisbile è la pagina dell’ONU dedicata a quei giorni di rivoluzione nel Paese, e in particolar modo proprio alla strage di Odessa. Pagina che riporta tutto quel che si sa per certo riguardo ai fatti di quel tragico 2 maggio.

E cosa racconta l’ONU? Ve lo riassumo per comodità. Il 2 maggio circa 300 sostenitori filo-russi hanno attaccato un gruppo di 2000 manifestanti a favore dell’unità del Paese. I 2000 manifestanti erano abitanti di Odessa, insieme a fan di una squadra di calcio arrivati in città per una partita. I rappresentanti dell’ONU spiegano che i primi ad attaccare sono stati i sostenitori della separazione della Regione. I delegati dell’ONU, le cui testimonianze sono state ritenute attendibili, erano presenti sul luogo, e hanno materialmente visto i filo-russi cominciare a lanciare pietre e bottiglie Molotov contro i manifestanti alla “marcia dell’unità”. La situazione è sfuggita di mano senza che la polizia intervenisse in alcuna maniera. I manifestanti però erano in un numero molto più grande dei separatisti, e rispondendo al violento attacco li hanno costretti a scappare e cercare rifugio. Alcuni di questi sono saliti sul tetto di un vicino centro commerciale. Nel frattempo i manifestanti a favore dell’unità del Paese hanno continuato a marciare e sono arrivati nella piazza in cui c’era un presidio di separatisti, sempre senza che le forze dell’ordine facessero nulla. Una volta arrivati lì, gli scontri si sono intensificati. Testimoni oculari di quanto avveniva, ancora i membri della missione sui diritti umani dell’ONU, erano sul luogo e hanno raccontato del lancio di bottiglie Molotov da entrambi le parti, e di spari, anche questi da entrambi le parti. Quando hanno visto l’incendio svilupparsi nel palazzo dei sindacati hanno chiamato i vigili del fuoco e i numeri per le emergenze. Perché arrivassero sul posto ci sono voluti 45 minuti. In quel mentre sono morte 42 persone (34 uomini, 7 donne e un ragazzo).

I responsabili della missione ONU, pur non avendo potuto dire con certezza quale sia stata la causa dell’incendio (le due ipotesi sono Molotov dal basso dei manifestanti pro-unione, o Molotov dall’alto dei separatisti che si erano asserragliati sul tetto) riportano che in attesa dei soccorsi hanno visto i pro-unione cercare in tutti i modi di salvare i soggetti intrappolati nel palazzo. Ciò non toglie che, una volta salvati, quelli che erano membri dei gruppi separatisti sono stati comunque aggrediti dalla folla.

Sono passati sette anni da quel giorno senza che ci sia stata una sentenza di condanna per l’incendio, poiché tutt’ora non è chiaro quale sia stata la scintilla che l’ha fatto scattare. Esiste solo una singola condanna nei confronti di un membro dei manifestanti a favore dell’unità del Paese, ma non ha a che fare con l’incendio: si tratta infatti di una condanna per aver sparato a un separatista.

La pagina della missione ONU in Ucraina spiega molte più cose, dal coinvolgimento della polizia nelle indagini al perché ancora oggi non si sono avute altre condanne, credo sia interessante e illuminante per tanti leggerla. Quello che però è evidente è che se questi sono i soli fatti accertati, e se non ci sono sentenze di condanna, è abbastanza normale che qualcuno abbia modificato la pagina wiki italiana come nell’immagine di apertura del nostro articolo.

Sì, perché si passa da questa versione, decisamente faziosa specie dopo aver letto il resoconto fatto dall’ONU:

La strage di Odessa è un massacro avvenuto il 2 maggio 2014 ad Odessa presso la Casa dei Sindacati, in Ucraina, ad opera di estremisti di destra, neonazisti e nazionalisti filo occidentali ucraini ai danni dei manifestanti sostenitori del precedente governo filo russo che si opponevano al nuovo governo instauratosi nel Paese in seguito alle rivolte di piazza di Euromaidan di fine 2013, che il 22 febbraio 2014 portarono il parlamento ucraino a votare, con 328 voti favorevoli e 0 contrari, l’impeachment di Janukovyč e indire nuove elezioni presidenziali previste per il 25 maggio. Nel rogo, preceduto e seguito da linciaggi e violenze nei confronti degli aggrediti, trovarono la morte almeno 48 persone tra impiegati della Casa dei Sindacati, manifestanti contrari al nuovo governo, o favorevoli al separatismo, simpatizzanti filo-russi e membri di partiti di estrema sinistra.

A questa versione:

Il rogo di Odessa è stato un incendio verificatosi il 2 maggio 2014 presso la Casa dei sindacati di Odessa, in Ucraina, a seguito di violenti scontri armati fra fazioni di militanti filo-russi e di sostenitori del nuovo corso politico ucraino determinatosi nel paese dopo le proteste di Euromaidan. Il rogo ha portato alla morte di 42 persone.

Che corrisponde a quanto si sa oggettivamente dei fatti. Continuare a diffondere la storia di Odessa parlando di massacro per mano dei pro-unione, senza spiegare tutto il resto, è disinformare. Wikipedia fin da subito mette in evidenza che:

La neutralità di questa voce o sezione sull’argomento politica è stata messa in dubbio.

MotivoVoce con forti toni propagandistici e senza supporto di fonti autorevoli e riconosciute neutrali
Dare a intendere che le modifiche sono state fatte per venire incontro a una narrazione a favore dell’Ucraina significa sostenere che l’ONU mente, senza avere prove a supporto di questa affermazione, e che i fatti sono andati come raccontato dai separatisti, prendendo per buona solo la loro versione. Fare così significa essere – in buona o cattiva fede – agenti del Cremlino. Sia chiaro, questo non scagiona nessuno dalle responsabilità di quanto successo. Non vi stiamo dicendo che i duemila manifestanti favorevoli all’unione siano innocenti, solo che non esiste alcuna certezza su come siano realmente andati gli eventi, e per come li riportano i responsabili della missione ONU le responsabilità vanno suddivise tra i due gruppi, anche se su due cose pare esserci certezza: le forze dell’ordine non fecero il loro dovere, e i primi a provocare sono stati i separatisti.

Non credo di poter aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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