Vogliamo Sky!

Sì, anche qui tra i monti austriaci avere Sky sarebbe comodo (non fosse che ho disdetto tutti gli abbonamenti per usare solo Netflix da ormai due anni). Ma il titolone (già visto in tante altre occasioni) mi ha incuriosito. Davvero i migranti si lamentano perché non hanno Sky?

Come vi ho detto sono in vacanza, non posso pensare a fare le telefonate che sono abituato a fare per le verifiche del caso, ma c’è qualcun altro che l’ha fatto per noi. Qualcuno che incuriosito da questi titoloni a effetto ha chiamato un po’ tutti. Questo quindi non è un articolo di BUTAC, ma solo una reprise di quanto scoperto da Fabio Butera, giornalista:

Siccome non ho un ca*** da fare, dopo aver letto questa notizia ho chiamato la Questura di Vicenza per avere informazioni sulla vicenda presentandomi come giornalista. Il responsabile comunicazione della Questura mi ha fatto sapere che il Questore non è a conoscenza delle istanze dei richiedenti asilo durante la manifestazione dell’altro giorno consigliando di rivolgermi alla Prefettura

E così ho fatto. La Prefettura di Vicenza mi ha detto che le richieste rappresentate dai richiedenti asilo tramite la Cooperativa sono relative alle iscrizioni anagrafiche, ovvero ai certificati di residenza. E che a loro non risulta nessuna richiesta in merito ad abbonamento Sky: ‘Lo abbiamo letto sul giornale anche noi’ dice il vicecapogabinetto che si è occupato della questione.
Allora ho pensato di sentire il collega del Giornale di Vicenza che ha scritto l’articolo, il quale mi ha detto di avere una sua fonte che non può rivelare. Alla domanda se si fosse premurato di sentire anche i protagonisti della vicenda (I richiedenti asilo) mi ha detto che non c’è stato tempo.

Non è la prima volta che giornalisti (signori giornalisti, come qualche loro lettore li definisce sul web) scrivono articoli senza capo né coda sulle proteste dei richiedenti asilo.

Qui su BUTAC purtroppo ci è capitato spesso di trattare questi articoli, e non abbiamo mai visto alcuna sanzione nei confronti di chi aveva scritto bufale belle e buone. Ma lo sappiamo, le redazioni che lo permettono mai puniranno un loro giornalista per avere detto cose che a loro stanno bene. Le redazioni che invece amano la corretta informazione evitano di pubblicare articoli di questo genere.

La storia, senza alcuna verifica, è stata ripresa da politici e simpatizzanti di vario tipo, a cui non interessa condividere fatti, ma solo condividere il proprio stato d’animo verso i richiedenti asilo.

Nel frattempo anche l‘amico e collega David Puente ne ha parlato sul suo blog, e lui da uomo sempre al lavoro, ha potuto fare quelle verifiche che a me sono impedite dal poter lavorare solo dopo le 18 visto che sono in vacanza e la famiglia se mi metto dietro a BUTAC prima mi uccide.

Giusto per un ripasso di storielle sui migranti sfruttate da giornalisti con tesserino politico:

Ma tanto se fate parte delle legioni che non sanno cosa sia la verifica dei fatti anche le poche righe di Fabio Butera serviranno a poco, fate parte, purtroppo, di chi ha scelto che per fede politica è giusto rinnegare i fatti. E questo per me è davvero deprimente, visto quanti amici ho che seguono questa linea.

maicolengel at butac punto it
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