Studi mancanti – Kostaive (e due)
Le procedure di approvazione per i medicinali in Europa sono sempre le stesse, ma qualcuno insiste nel sostenere che quando si tratta di vaccini le cose funzionino diversamente

Abbiamo parlato del nuovo vaccino Kostaive pochi mesi fa, con un articolo che in maniera abbastanza riassuntiva cercava di spiegare perché chi sosteneva che fosse stato approvato nel “silenzio complice dei media” stesse avvelenando il pozzo con la solita disinformazione.
Oggi ci avete segnalato che il 17 giugno sul quotidiano fondato da Matteo Gracis (che, ricordiamo, ha già provato a zittirci con almeno una denuncia in passato) è stato pubblicato un articolo dal titolo:
Studi mancanti, rischi ignorati: il caso del vaccino COVID autoreplicante approvato in UE
Di una cosa dobbiamo dare atto a Gracis: l’articolo perlomeno porta la firma di un laureato in Biologia che lavora nel settore, Panagis Polykretis (di lui e delle sue collaborazioni parliamo dopo); inoltre l’articolo è corredato di un elenco di fonti scientifiche. Tutte cose che non possono che farci piacere. Ed è proprio dalle fonti che voglio partire, perché il resto non è cambiato di una virgola rispetto a quanto già detto a febbraio.
Le fonti, qualcuno pensi alle fonti
I nomi degli autori e delle riviste scientifiche danno, a un primo sguardo, l’impressione di una seria solidità scientifica, ed è proprio quello a cui servono. Alcune sono davvero serie: studi apparsi su Nature o The Lancet Infectious Diseases non sono facilmente contestabili. Il problema è come queste fonti serie vengono usate: basta poco per manipolare un contesto, intrepretando i dati all’opposto di quanto spiegano gli studi citati. Altre fonti invece sono assolutamente marginali, poiché si tratta di pubblicazioni su testate con impact factor basso o di preprint che non hanno passato alcuna peer review, o ancora blog personali, per non parlare del Journal Of High School Science di cui abbiamo già parlato in precedente occasione.
Si tratta di un meccanismo che conosciamo bene: mischiare fonti autorevoli ad altre che non lo sono affatto, manipolando quelle autorevoli e dando risalto a quelle inaffidabili. Il tutto per arrivare a dire quello che si vuole, costruire una perfetta narrazione che ci dà assoluta ragione. Ma non è così che si mette insieme un articolo serio che vorrebbe parlare di medicina.
L’autore
Panagis Polykretis firma articoli con nomi noti come Peter McCullough, Stephanie Seneff e Paolo Bellavite, soggetti che purtroppo non riteniamo né autorevoli né affidabili, membri attivi della galassia antivaccinista che qui su BUTAC abbiamo trattato più e più volte. Personaggi che, nonostante le credenziali accademiche, hanno scelto di concentrare le loro pubblicazioni su ipotesi critiche contro i vaccini, solitamente senza alcun riscontro apprezzabile da parte della comunità scientifica internazionale.
Ma quindi?
Voi direte, bene, fonti inaffidabili e autore che si accompagna a soggetti non propriamente autorevoli, ma quello che dice è corretto? Come riportavamo a febbraio:
…tutti i nuovi farmaci e vaccini devono passare valutazioni su sicurezza ed efficacia prima di essere commercializzati, e il monitoraggio continua anche successivamente. Ogni approvazione fatta da EMA passa attraverso un iter regolatorio molto rigoroso che prevede la pubblicazione dei vari documenti con le valutazioni e le analisi che vengono fatte sul medicinale.
Insomma non siamo di fronte a un salto nel buio, e non è vero che sono stati dati permessi con leggerezza, il vaccino è stato approvato come si fa per tutti i medicinali in circolazione. Chi continua a sostenere diversamente sta solo cercando di avvelenare il pozzo per portare avanti i propri specifici interessi.
Non credo di poter aggiungere altro.
maicolengel at butac punto it
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