Lo scherzo della Terra piatta

La Terra:

la foto conosciuta come The Blue Marble scattata dall’equipaggio dell’Apollo 17

Un gioiello azzurro, bianco e marrone che risalta nel buio del sistema solare. In compagnia della Luna ruota intorno al Sole da milioni di anni, nel più totale silenzio. O no?

Probabilmente qualcuno di voi è già incappato nella teoria della Terra piatta e l’ha semplicemente ignorata, giudicandola una sciocchezza, uno scherzo. Su Butac abbiamo affrontato più volte la questione senza mai però entrare nel dettaglio di cosa venga sostenuto davvero. All’inizio del 2016 la “questione Terra piatta” è tornata di attualità quando un artista statunitense su Twitter ha cominciato a sostenere che il mondo non fosse rotondo. Poco dopo, tra maggio e giugno, una nuova ondata di terrapiattismo ha colpito la rete italiana quando su vari blog ha cominciato a girare un elenco di “prove” che dimostrano in maniera inoppugnabile che non viviamo su una “palla”, ma su una superficie piana.

Le origini

La Flat Earth Society è la più autorevole sostenitrice di questo sistema alternativo. L’attuale associazione ha poco a che vedere con quella originale, che nasce moltissimi anni fa in Inghilterra. Il primo gruppo che sosteneva ufficialmente il modello piatto fu ispirato da Samuel Rowbotham, un inventore inglese, autore del Zetetic Astronomy: Earth not a Globe. Nel 1884, dopo la sua morte, i suoi seguaci fondarono la Universal Zetetic Society. Pubblicarono vari numeri di una rivista, la The Earth Not a Globe Review, che rimase abbastanza attiva fino alla fine della Prima Guerra Mondiale, dopo la quale pian piano sparì. Nel frattempo queste idee viaggiarono verso gli Stati Uniti, dove William Carpenter, scrittore inglese arrivato dal vecchio continente, scrisse dei libri contro la Terra tonda alla fine del 1800. Dopo alcuni anni di buio il sostegno della Terra piatta venne portato avanti nella comunità di Zion dalla Christian Catholic Apostolic Church – oggi Christ Community Church – fondata da John Alexandre Dowie nel 1886, prete evangelico di origini scozzesi. Zion fu fondata proprio da Dowie seguendo una sua visione utopica basata sulla guarigione mistica, ma Dowie venne sostituito forzatamente dai suoi seguaci con Wilbur Glenn Voliva in seguito alla mala gestione economica della Chiesa. Voliva fu un grande sostenitore della Terra piatta, obbligando le scuole locali a insegnarlo e sfidando chiunque a dimostrare il contrario. Dopo aver anche lui sperperato i soldi della comunità ed essere morto di cancro nel 1942, la Chiesa entrò in crisi e la piattezza della Terra divenne questione dimenticata.

La già menzionata Flat Earth Society – ai tempi dotata dell’aggettivo International – nasce dalle ceneri di tutto questo nel 1956 per opera di Samuel Shenton, grafico pubblicitario di Dover, dopo essere entrato in contatto con l’astronomia zetetica di Rowbotham. Shenton non visse anni molto facili perché la sua opera di divulgazione avvenne in concomitanza alla corsa allo spazio tra URSS e USA, ma nonostante tutto non si arrese mai. Dopo la sua morte la presidenza passò a Charles K. Johnson, meccanico di aerei americano, e la IFES si spostò negli Stati Uniti nel suo ranch. Inevitabilmente la sua attività principale fu quella di sostenere che le missioni Apollo fossero una truffa, fino al 1995 quando un incendio distrusse quasi tutto l’archivio dell’associazione. Nel 2001 Johnson morì portandosi dietro di fatto la IFES. Nonostante questo, nel 2004 l’americano Daniel Shenton – non legato da parentela con Samuel, sembrerebbe – decide di resuscitare la IFES battezzandola Flat Earth Society e accettando nuovi iscritti dal 2009.

Neil si è incuriosito e dopo i tanti articoli dedicati all’argomento si è finalmente deciso ad andare a fondo con la sua ricerca sulla Flat Earth Society, potete continuare a leggerlo su BUTACMag altrimenti continua qui sotto.

Ok, ma cosa?

Quando si parla di Terra piatta di solito pensiamo ad immagini come questa:

Niente elefanti e tartarughe, rimaniamo seri

Un disco di terra sospeso nello spazio con l’acqua che cade verso il vuoto, in pieno stile Colonne d’Ercole: un baratro rivolto verso il vuoto cosmico che impedisce a chiunque di circumnavigare il nostro pianeta.
Niente di più lontano dalla loro visione!
Questa immagine ha in realtà a sua volta poco a che fare con quanto riportato dalla letteratura classica, piuttosto rispecchia quanto immaginato nel Medio Evo, o meglio quanto si dice venisse pensato in quel periodo. La scoperta delle Americhe da parte di Colombo, la circumnavigazione di Amerigo Vespucci e tutte le imprese dei secoli scorsi non inficiano la visione della Flat Earth Society perché l’idea di Rowbotham & Co è totalmente diversa ed è questa:
Mappa “ufficiale” della FES del periodo di Jhonson

Questa è la forma che avrebbe la Terra. Il polo Nord è il centro della Terra e all’interno del disco troviamo tutte le terre emerse: il Nord e Sud America, l’Europa, l’Asia e l’Australia. L’Antartide non esiste, ma tutto il disco è circondato da un muro di ghiaccio impenetrabile. Più chiaro ancora è questa rappresentazione grafica:
Mappa della Terra piatta realizzata da Voliva

 
Il muro di ghiaccio, alto cinquanta metri, sarebbe un insieme di più formazioni intervallate da montagne alte fino ai tremilacinquecento metri. Più ci si allontana dal mare proseguendo nell’entroterra antartica più la temperatura scende fino ad arrivare allo zero assoluto, rendendo impossibile all’uomo o a qualsiasi macchinario esplorarne l’estensione così da nascondere per sempre la vera dimensione della Terra. Finora non ho mai utilizzato la parola pianeta in quanto la Terra non è un pianeta: il piano terrestre si estende all’infinito in tutte le direzioni oltre al citato muro di ghiaccio, rappresentando il piano dell’universo. Nessuna caduta nello spazio al raggiungimento del confine e nessun “sotto” a questo piano.
Il Sole e la Luna sono i due corpi più grandi che orbitano sopra la Terra. Entrambi hanno un diametro di ventisette miglia ma ruotano ad altezze diverse: tremila miglia per il Sole e duemilacinquecentocinquanta miglia per la Luna. Nell’ultima immagine potete vedere l’orbita del Sole attorno all’equatore. Secondo la visione zetetica di Rowbotham è dimostrato che la Luna sia un corpo semitrasparente, ma questo dettaglio non è ritenuto fondamentale dall’interpretazione “moderna”. I pianeti conosciuti sono anch’essi tutti molto più piccoli di quanto venga normalmente considerato e girano attorno al Sole. Le stelle invece sono delle luci che ruotano come il Sole e la Luna attorno ad un punto sopra il polo Nord, centro dell’universo.

Sì, ma perché?

Per quanto i sostenitori ufficiali – la FES – e i sostenitori indipendenti – la gente che abbraccia questa visione – cerchino costantemente di contestare con argomentazioni “scientifiche” la visione attuale della Terra come pianeta, la base reale del movimento terrapiattista è tutt’altro che scientifica. E chi lo avrebbe mai detto?

La mappa della Terra piatta del “professor” Orlando

Per quanto questa mappa sia a sua volta un’interpretazione ancora diversa, cominciamo da qui a cercare quella grossa linea rossa che collega tutti i personaggi coinvolti. Questa mappa è stata realizzata nel 1893 da Orlando Ferguson, imprenditore edile del South Dakota, autoproclamatosi “professore”, che ha una visione più integralista ma che condivide molto della visione di Rowbotham – Sole e Luna piccoli corpi che ruotano sopra il piano terrestre. Ferguson piazza degli angeli ai quattro angoli della Terra (Rivelazioni 7:1) ed elenca alcune delle centinaia di riferimenti nella Bibbia a sostegno della Terra piatta, in buona parte di Isaia. Eccone alcuni:

radunerà i dispersi di Giuda dai quattro angoli della terra. (Isaia 10:12)
Egli siede sopra la volta del mondo, da dove gli abitanti sembrano cavallette. Egli stende il cielo come un velo, lo spiega come una tenda dove abitare (Isaia 40:22)
Il sole si muterà in tenebra e la luna in sangue (Atti 2:20)

A parte la seconda, le altre hanno ben poca attinenza – tipo la terza – e cita l’intero capitolo 29 di Isaia (se qualcuno volesse cercare del senso ecco il link). Quello che già avevano capito nel 1893 però era il potere redentore dei soldi:

25 centesimi di allora corrispondono a circa 33 dollari attuali

 
Anche Samuel Rowbotham basa la sua visione zetetica sulla Bibbia. Dall’introduzione del suo libro su Sacred Texts, John Bruno Hare ci dice che:

Zetetic cosmology is ‘faith-based’, based, that is, on a literal interpretation of selected Biblical quotes. Hell is exactly as advertised, directly below us. Heaven is not a state of mind, it is a real place, somewhere above us. He uses Ussherian Biblical chronology to mock the concept that stars could be millions of light years away. He attacks the concept of a plurality of worlds because no other world than this one is mentioned in the Bible
La cosmologia zetetica è basata sulla fede, basata sulla interpretazione letterale di alcune citazioni bibliche. L’inferno si trova esattamente dove siamo indotti a pensare, direttamente sotto di noi. Il paradiso non è uno stato mentale, ma è un posto fisico, da qualche parte sopra di noi.  Utilizza la cronologia biblica di Ussher per dimostrare che le stelle non possono essere a milioni di anni luce da noi (Ussher è un arcivescovo che pone la data del 4004 a.C. come creazione del mondo ndNeil). Attacca il concetto di moltitudine di mondi perché nessun altro mondo è citato nella Bibbia.

Dowie e Voliva sono dei reverendi evangelici e la loro visione è inevitabilmente influenzata dall’interpretazione letterale dell’Antico Testamento. Dowie professava anche uno stile di vita di astinenza da alcol, maiale. tabacco e medicina moderna, in quanto sosteneva una guarigione mistica, rimarcando quindi una posizione anti-scientifica. La visione zetetica si integrava perfettamente nella visione di questa setta, soprattutto di Voliva, che vietò anche gli oggetti di forma sferica che erano un richiamo alla Terra come pianeta. William Carpenter, oltre ad aver collaborato con Rowbotham nella stesura del famigerato Zetetic Astronomy, ha scritto anche un testo intitolato The inconsistency of Modern Astronomy and its Opposition to the Scripture, del quale direi non ci sia bisogno di un grande spreco di caratteri per far capire quale fosse la chiave di lettura (vabbè, chiaramente religiosa, così togliamo qualsiasi dubbio).
Samuel Shenton costruì la sua visione sugli scritti di Rowbotham, quindi non poteva non condividere la visione biblica della faccenda, ma anche alcuni dei suoi poster conservati sul sito della Flat Earth Society possono toglierci qualsiasi dubbio in merito alla sua ispirazione:


Nel 1966 scrive un testo intitolato The Plane Truth che ispira una tristezza infinita, nella quale oltre a chiedere offerte e far presente che nonostante siano “international” non hanno risorse per spedire documentazione ai membri, la visione estremista religiosa della questione è lampante e non viene nascosta in alcun modo, tipo qui:

 
Charles Jonhson non è da meno e nella primissima mappa che vi ho mostrato poco sopra possiamo notare quanto segue:

This Flat Earth is the only world in existence. Moses, all the Prophets, Jesus Christ, all afirm Earth Center of Universe Flat and does not whirl around the sun. Gen 1:1 – In the beginnig God created the world was without form and void. (Had no shape just water forever and no land.) Land created is sitting in and on the water. World without and or edge.

E anche qui vediamo che i soldi non gli fanno schifo:

 

Ma fanno sul serio?

Senza ombra di dubbio i “padri fondatori” erano seri. Nessuno di loro era uno scienziato con qualifica adatta a discutere in maniera corretta gli argomenti ed era principalmente la fede cieca a guidare le loro azioni. Dopo le missioni spaziali il mondo si è un po’ dimenticato di questa stravaganza e trovo difficile pensare che chi sostiene queste teorie oggi sia spinto da estremismo religioso.
Attualmente sono due i siti che si fregiano del nome Flat Earth Society:

Il secondo è molto più moderno e ha uno shop funzionante – strano che vendano gadget siti del genere. La prima è collegata a una pagina Facebook da ventiquattromila like mentre la seconda viaggia attorno ai dodicimila. Non so dirvi se dietro ci siano le stesse persone, ma ho il forte sospetto che il secondo sito sia una specie di reboot del franchise. Ovviamente esistono decine di siti di supporters, ma nessuno che possa fregiarsi di un nome di così antica tradizione. L’attuale presidente dell’associazione non fa riferimento diretto a questioni religiose e credo che si tratti più di un furbo che di uno zelota:

Zeteticism stresses the importance of reason and experience over the trusting acceptance of dogma.

Per quanto il principio dietro lo zeticismo sia di basarsi sulla propria esperienza personale e di appurare personalmente quanto si sostiene, è ben lontano – azzarderei lontano anni luce – dal non accettare ciecamente i dogmi: dopotutto si basa principalmente sulle interpretazioni letterali di passi biblici, che diventano i confini, dogmatici, entro il quale poter esprimere le proprie osservazioni. Poi basta leggere quanto scrivono per capire quanto il bias sia grande.
Il terrapiattismo ha una forte parentela con tutte quelle discipline pseudoscientifiche e mistiche che sono nate tra il 1700 e 1900, come per esempio l’omeopatia o l’energia orgonica, che si basano più su principi metafisici che fisici, in aperto contrasto con un sempre crescente approccio scientifico. Una specie di reazione immunitaria a una comunità scientifica sempre più compatta e precisa che spingeva fuori dal terreno di gioco gli elementi religiosi, creando quindi un fronte opposto che si rifiuta di sottostare alle regole scientifiche e aperto ad una libera interpretazione di qualsiasi principio.
La teoria della Terra piatta ha lo stesso fascino di tutti i complotti – perché alla fine si arriva sempre a questo punto – che abbiamo affrontato da queste parti. Esiste un gruppo di potenti, in questo caso capeggiato dalla NASA, e di conseguenza tutti gli enti spaziali mondiali, che per ragioni non ben specificate devono nascondere al mondo questa verità. Come ogni complotto che si rispetti sono migliaia le persone coinvolte e mai mai mai nessuno avrebbe spifferato nulla. Non un astronauta, non un geologo, non un astronomo o ingegnere spaziale. Nessuno.
Ovviamente tutta, ma tutta, la produzione di dati raccolti da satelliti in giro per il sistema solare, telescopi a terra o in orbita, foto fatte dagli astronauti o sonde, sarebbe falsa o falsificata. Sforzi immani per nasconderci questa verità senza mai sbagliare una volta in più di sessant’anni. Oltre al fatto che il complotto dovrebbe essere partito dagli antichi greci che avevano già calcolato le dimensioni della Terra millenni fa.
Chi decide oggi di credere alla teoria della Terra piatta – in una qualsiasi delle versioni, dato che, ovviamente, esistono anche interpretazioni apocrife – lo fa volontariamente, come un atto di fede. Credere a questa teoria, smontata dall’invio del primo razzo oltre l’atmosfera, è semplicemente un esercizio di stile, un modo per distinguersi e continuare a credere nelle favole. È l’anticamera per complottismi più gravi, ma ciò non lo rende meno pericoloso: una volta che apri la tua mente ad un balla colossale solo per il fascino del mistero ti esponi a tutte le altre balle. Che siano tutti troll o gente alla quale piace scherzare? Lo spero, ma non ci credo.
La verità sull’astronomia sarebbe in mano a reverendi, imprenditori edili, grafici pubblicitari, scrittori e inventori, gli unici così coraggiosi da mostrarci questa verità scomoda che in realtà si trova davanti ai nostri occhi.
Ricordatevi di amare col cuore, ma per tutto il resto di usare la testa.
neilperri @ butac.it
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